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“Home restaurant attività economica in senso proprio e quindi soggetta alla normativa che regola la somministrazione al pubblico di alimenti”. A dirlo il Ministero dello Sviluppo Economico. Stoppani, presidente Fipe: “scelta giusta e condivisibile”

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Gli home restaurant sono un’attività economica in senso proprio e quindi soggetta alla normativa

“Gli home restaurant sono un’attività economica in senso proprio e quindi soggetta alla normativa che regola la somministrazione al pubblico di alimenti”. A dirlo il Ministero dello Sviluppo Economico”.
“L’attività in discorso - precisa la risoluzione n. 50481 del Ministero - anche se esercitata solo in alcuni giorni dedicati e tenuto conto che i soggetti che usufruiscono delle prestazioni sono in numero limitati, non può che essere classificata come un’attività di somministrazione di alimenti e bevande, in quanto anche se i prodotti vengono preparati e serviti in locali privati coincidenti con il domicilio del cuoco, essi rappresentano comunque locali attrezzati aperti alla clientela. Infatti, la fornitura di dette prestazioni comporta il pagamento di un corrispettivo, quindi, anche con l’innovativa modalità, l’attività si esplica quale attività economica in senso proprio”.
“Ben venga l’innovazione che rispetta le regole - commenta Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe e vicepresidente Confcommercio - la risoluzione del Ministero ripristina, senza spazio per dubbi e interpretazioni, le regole per una competizione leale e corretta: a parità di attività ci vuole parità di regole, di tributi e di obblighi. Non è, infatti, ammissibile - prima di tutto per garanzia e sicurezza dei cittadini - che ci possano essere modalità diverse di fare ristorazione: da un lato quelle soggette a norme e prescrizioni rigorose a tutela della qualità e della salute; dall’altro quelle senza vincoli, senza controlli, senza tasse, senza sicurezze igieniche. Il settore della ristorazione è sempre più attento e aperto all’innovazione e alla sperimentazione di nuove formule, come dimostrano le migliaia di imprese che nel nostro Paese si sono conquistate la fiducia e l’apprezzamento dei clienti. Ben vengano quindi - conclude - nuove idee e nuovi approcci, purché siano sostenute da un corretto spirito imprenditoriale, da trasparenza e da lealtà verso i consumatori e verso lo Stato”.

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