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Diffusione colposa di una malattia delle piante: è l’ipotesi di reato ipotizzata nell’inchiesta della Procura di Lecce sulla diffusione della Xylella. Sequestri a Università, Cnr, Centri Ricerca a Bari. Azione legale del Codacons anche per produttori

Diffusione colposa di una malattia delle piante: è l’ipotesi di reato ipotizzata nell’inchiesta della Procura di Lecce del batterio Xylella che sta distruggendo gli ulivi del Salento, e che ha portato al sequestro da parte della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato di una decina di pc nel Dipartimento di Agraria dell’Università di Bari, nonchè documentazione nella sede barese del Cnr e in Centri di Ricerca della provincia (a Valenzano e Locorotondo). In risposta, il Codacons, sottolinea una nota dell’associazione dei consumatori, “affila le armi legali e annuncia un’azione collettiva in favore di tutti i soggetti danneggiati dalla devastazione che sta colpendo gli ulivi in Puglia”. Intanto, dopo che anche il prefetto della Corsica ha deciso lo stop delle importazioni di tutti i vegetali e di qualsiasi provenienza, e ha chiesto che all’isola venga riconosciuto lo status di “zona protetta”, esente da Xylella, la Commissione Ue, ha annunciato il portavoce del Commissario Ue alla Salute Vytenis Andriukaitis, “ha chiesto alle autorità francesi di notificare” le misure anti-Xylella adottate dalla Corsica per verificare “se sono in linea con le misure Ue”, ma “è vero anche che la Corsica si trova in una situazione particolare essendo un’isola”. Allo stesso tempo, la Regione Puglia chiede a Governo e Parlamento di assumere urgentemente iniziative, anche nei confronti dell’Ue, per prevedere provvidenze economiche a ristoro di un intero comparto danneggiato, e per sollecitare ulteriori indagini tecniche, “per superare un ritardo scientifico imbarazzante”.
“Abbiamo deciso di lanciare oggi una costituzione di parte offesa di massa nell’indagine della Procura, in favore di cittadini, coltivatori e proprietari terrieri del Salento pesantemente danneggiati dalle conseguenze del batterio Xylella - spiega il Codacons - attraverso tale costituzione, i soggetti lesi dalla distruzione degli ulivi potranno avviare l’iter per ottenere il giusto risarcimento dei danni materiali e morali subiti, nei confronti di coloro che saranno ritenuti responsabili della diffusione della malattia o di eventuali omissioni o negligenze sul fronte della prevenzione”. A fare le spese dalla grave situazione determinatasi in Puglia “non sono solo i coltivatori, ma l’intero Salento e i suoi abitanti, i quali vedono il territorio devastato da Xylella - afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi - per tale motivo invitiamo tutti i residenti della zona e coloro che possiedono ulivi nelle aree colpite dal batterio ad aderire all’azione risarcitoria (inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it, per ricevere tutte le istruzioni sulla costituzione di parte offesa)”.
Nel frattempo, anche la Corsica ha deciso di bloccare l’introduzione sul suo territorio di tutti i vegetali e di qualsiasi provenienza, con un’unica possibilità d’eccezione da parte dei professionisti del settore unicamente su domanda dei servizi di stato e limitando la possibilità di ingresso sul suolo corso ai soli porti di Ajaccio e Bastia. Queste misure entreranno in vigore a partire dall’11 maggio. In caso di contravvenzione, i vegetali saranno distrutti e sono previste multe sino a 300.000 euro rischiando fino a due anni di reclusione. In contemporanea l’isola ha anche chiesto l’avvio di una procedura per il riconoscimento della Corsica come esente da Xylella, e quindi come “zona protetta”, in modo che l’isola possa godere di requisiti specifici supplementari per l’importazione di vegetali.
Sono già state create in passato, per esempio, alcune zone protette a livello europeo nelle isole britanniche. Si tratta di misure molto più radicali di quelle approvate dal Comitato Ue per la salute delle piante la scorsa settimana, e che dovranno entrare in vigore tra meno di un mese. Queste prevedono lo stop delle esportazioni di tutte le piante vive suscettibili di essere ospiti della Xylella contenute nella lista dell’Efsa (oltre 150 specie, tra cui la vite) dalle zone della Puglia infestate dal batterio, a meno che non abbiano una serie di rigidissime certificazioni. “Dobbiamo esaminare la situazione, quando riceveremo la notifica da parte delle autorità francesi vedremo su quale base giuridica sono state prese queste decisioni” per la Corsica, ha concluso il portavoce del commissario Ue.
Nel documento approvato dal Consiglio regionale pugliese si sollecita lo stanziamento di fondi a rimborso dei danni che la Xylella sta già provocando direttamente, ma anche per le conseguenze future dell’epidemia, che provocherà “mancata produzione, mancato reddito e mancata occupazione”. Per il presidente del Consiglio, Onofrio Introna, le misure da prendere a sostegno del comparto sono “la sospensione dell’Imu agricola e l’esclusione dal Patto di stabilità interno delle spese affrontate dai Comuni per l’emergenza Xylella, ad esempio per la pulizia e manutenzione straordinaria di strade e terreni”.

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