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Finalmente Expo: a dichiarare ufficialmente aperta l’Esposizione Universale è stato il Premier Matteo Renzi, con Giuseppe Sala. A chiudere la cerimonia, il video messaggio di Papa Bergoglio: “sia momento di cambiamento per chi soffre la fame”

Finalmente è partita Expo. “Oggi comincia il domani dell’Italia - ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi - dimostriamo con l’Expo che l’Italia è orgogliosa delle sue radici, delle sue tradizioni. Il nostro vertiginoso passato ci invita a costruire e non soltanto a ricordare. Venite a scoprire che sapore ha l’Expo dell’Italia. Una risposta - aggiunge - ai professionisti del “non ce la farete mai”. Siamo un grande Paese, abbiamo una grande forza, un grande ruolo. Basta piangersi addosso”.

Il Commissario Unico, Giuseppe Sala, è salito per primo sul palco e ha sottolineato il grande lavoro di tutti: “tutto questo - ha detto - non è il frutto di un miracolo italiano, ma della devozione al lavoro che che noi italiani sappiamo esprimere come pochi al mondo. Se oggi siamo qui lo dobbiamo a loro, alla loro capacità di resistere. È in loro - ha aggiunto - che mi sono potuto specchiare nei giorni difficili”. Il commissario ha spinto molto sul concetto di lavoro di squadra, comprendendo lo sforzo anche delle Istituzioni e dello spaccato civile, culturale e imprenditoriale del Paese, citando per tutti Emma Bonino, Ermanno Olmi, Salvatore Veca, Carlin Petrini, Giorgio Armani e Andrea Bocelli. “Finalmente - ha detto Sala - il grande giorno è arrivato. Dopo 109 anni l’Italia torna a ospitare un’Expo, identici sono i valori di pace è diversa la volontà di celebrare con un dibattito serio e costruttivo, il cibo e sulla sua equa distribuzione. Expo - ha detto - è già stata e sarà una grande occasione di valorizzare il lavoro e le imprese e un’opportunità di rilancio del turismo. Expo - ha proseguito - è stata costruita da una squadra di giovani e abbiamo operato per rispettare legalità e tempi. Per questo - ha sottolineato - va un grazie a Raffaele Cantone”.
“Ho avuto una bella impressione, finalmente tutto è pronto per l’inaugurazione. Sono felice ed
emozionato - ha detto il presidente dell’autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone - ancora di più se penso a come era partita l’Esposizione Universale”. Dopo i discorsi del sindaco di Milano Giuliano Pisapia e del presidente della Lombardia Roberto Maroni, ecco anche l’atteso messaggio video del Papa: “Expo sia un’occasione di cambiamento di mentalità per smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane non abbiano un impatto sulla vita di chi, vicino o lontano, soffre la fame. Penso a tanti uomini e donne e che patiscono la fame e specialmente alla moltitudine di bambini che muoiono di fame nel mondo”.
Infine il Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, lancia sul Twitter l’hashtag #stupiamoilmondo”. Un hashtag che su twitter sta già riscontrando molti consensi.

Focus - Il messaggio di Matteo Renzi
L’Italia è un Paese che ha un passato straordinariamente bello da far venire brividi ma che ha voglia di futuro e abbracciare il mondo senza avere paura di quello che lo circonda. Oggi - ha sottolineato - è come se l’Italia abbracciasse il mondo e nei prossimi sei mesi è come se il mondo “assaggiasse” l’Italia, i suo prodotti tipici, ma soprattutto assaggiasse il desiderio di scrivere una pagina di speranza dopo anni di disinteresse hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero. Non possiamo nasconderci, non possiamo fare finta di niente, l’Expo è innanzitutto il desiderio di guardare il mondo per come è e provare a cambiarlo tutti insieme, partendo dal nostro piccolo, dal nostro impegno quotidiano, ma anche dalla consapevolezza che siamo un grande paese, che abbiamo una grande forza, che abbiamo un grande ruolo e che dobbiamo smettere di stare soltanto a piangerci addosso come vorrebbero alcuni professionisti del “non ce la farete mai”, signori professionisti del “non ce la faremo mai” questa è la vostra risposta, stamattina è la vostra risposta ed è una risposta che è stata possibile a Milano”.
“Anni di disattenzione che non sono riusciti a valorizzare le grandi potenzialità dell’Africa, i Balcani che non sono ancora dentro il grande progetto dell’Europa che è uno dei nostri punti di riferimento fondamentali; il Medio oriente che continua a domandare pace per Gerusalemme con le parole della Bibbia, ma sembra una richiesta destinata a non essere mai esaudita. E ancora il confine orientale dell’Europa che soffre per la prima volta dopo la fine della guerra fredda e soprattutto la minaccia globale che è quella del terrorismo che tenta di minare alle radici le fondamenta del nostro stare insieme, che sia in una università in Kenya, davanti a delle bambine in Nigeria, in una scuola in Pakistan. Di fronte a queste situazioni noi avvertiamo il bisogno di dire che oggi c’è la necessità di abbracciare il mondo per cambiarlo, per rendere questo mondo un mondo in cui poter portare gli ideali , i valori la bellezza del nostro essere italiani”.

Il premier Matteo Renzi ringrazia poi autorità e cittadini presenti all’inaugurazione di Expo, “a chi in questi mesi vedrà una Milano particolare”, ma soprattutto ricorda che "il primo maggio partiamo dicendo grazie a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori: eravamo qui e non ci credevano in tanti, grazie al vostro sudore, Expo oggi è una realtà, non è ancora una scommessa vista ma abbiamo sei mesi per vincerla”.
“Un ringraziamento al sindaco di Milano Giuliano Pisapia, al governatore lombardo Roberto Maroni, e a “tutte le persone che dall’assegnazione di Milano”, il 31 marzo 2008, hanno lavorato perché Expo 2015 diventasse realtà. Ma nel suo discorso alla cerimonia d’inaugurazione dell’Esposizione Universale, oggi il premier Matteo Renzi ha voluto rivolgere un grazie “speciale” a due persone. La prima è Letizia Moratti, ex sindaco del capoluogo lombardo che ha avuto l’intuizione di questo evento e che ha avuto il desiderio dieci anni fa di scegliere questi temi, ha avuto una collaborazione costante da parte di tutte le autorità e in particolar modo delle autorità che a Roma hanno svolto un ruolo di dialogo”.
Quindi il premier si è rivolto all’ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano. “Si dovrebbero citare tanti nomi che hanno fatto Expo - ha proseguito Renzi - come la solidità istituzionale sia stata garantita da tanti ma in particolar modo dallo sguardo deciso, tenace, affettuoso di Giorgio Napolitano su questo evento e su questa città”.
“Benvenuti all’Expo”. Sono le 13 quando il premier Matteo Renzi termina con questa frase il suo discorso e pone la sua firma digitale sulla Carta di Milano, dichiarazione di intenti della politica sull’alimentazione, una sorta di eredità di quello che resterà di Expo. “Dichiaro ufficialmente aperta l’esposizione universale”, con questa frase, - alle ore 13.03 - prende il via l’evento che dura sei mesi.

Focus - Il video messaggio del Papa ad Expo
“Expo non sia un paradosso dell’abbondanza”. È il monito rivolto da Papa Francesco alla platea riunita a Rho pero per l’inaugurazione dell’Esposizione Universale. Dopo aver ricordato come “il paradosso dall’abbondanza persiste ancora oggi malgrado gli sforzi fatti e alcuni buoni risultati. Anche Expo per certi aspetti fa parte di questo paradosso dell’abbondanza se si obbedisce alla cultura dello spreco, dello scarto, e non contribuisce a un modello di sviluppo equo e sostenibile”.
L’invito del Pontefice è che “Expo sia un’occasione di cambiamento di mentalità per smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane non abbiano un impatto sulla vita di chi, vicino o lontano, soffre la fame. Penso a tanti uomini e donne e che patiscono la fame e specialmente alla moltitudine di bambini che muoiono di fame nel mondo”.
“L’Expo ben esprime la “grande sfida” per l’umanità del ventunesimo secolo: “smettere finalmente di abusare” dell’ambiente, perché tutti possano mangiarne i frutti. Ma l’Esposizione non contribuirà a vincere questa sfida, se non ascolterà la voce dei milioni di uomini e donne che anche oggi hanno fame, e si ammalano, e persino muoiono, per una alimentazione troppo carente o nociva. E se chi ne visita i “meravigliosi padiglioni” non percepirà la presenza dei “volti” di chi ha fame”. Lo ha detto il Papa nel videomessaggio alla inaugurazione dell’Expo di Milano, in cui ha chiesto di non perdere “questa grande occasione”.

Papa Bergoglio, che ai temi ambientali ha dedicato una enciclica di prossima pubblicazione, ha apprezzato il tema scelto per l’Esposizione, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, considerandolo un “tema così importante, così essenziale, da render “grazie a Dio” per averlo scelto, purché - ha raccomandato - non resti solo un “tema”, purché sia sempre accompagnato dalla coscienza dei volti: i volti di milioni di persone che oggi hanno fame, che oggi non mangeranno, non mangeranno in modo degno di un essere umano”.

“Questi volti - per il Papa - devono essere i veri protagonisti dell’evento, insieme ai volti “specialmente i più anonimi” di quelli che anche grazie all’Expo hanno guadagnato il pane da portare a casa, e ai volti degli operatori e ricercatori del settore alimentare. Già nel ’92 - ha ricordato papa Bergoglio - Giovanni Paolo II parlando alla Fao ha denunciato il paradosso dell’abbondanza e, malgrado gli sforzi fatti e alcuni buoni risultati - ha commentato il papa latinoamericano - il paradosso “persiste ancora”. Anzi, l’Expo, per certi aspetti, fa parte di questo “paradosso dell’abbondanza”, se obbedisce alla cultura dello spreco, dello scarto, e no contribuisce a un modello di sviluppo equo e sostenibile. E allora, facciamo in modo che diventi occasione per un cambio di mentalità, per mettere di pensare che le nostre azioni quotidiane, ad ogni grado di responsabilità, non abbiano impatto sulla vita di chi, vicino o lontano, soffre la fame. Penso - ha spiegato - ai tanti uomini e donne che patiscono la fame, e specialmente alla moltitudine di bambini che muoiono di fame nel mondo. La strada perché non ci sia il problema astratto della fame, e ci siano invece i volti di chi non ha cibo per vivere, le facce delle persone di ogni età e di tutto il mondo che hanno diritto a godere dei beni della terra, è la strada indicata da papa Francesco. Un percorso che non può prescindere dal cambiamento degli stili di vita di ognuno, e dalla assunzione di responsabilità individuale, a tutti i livelli. Solo così il “grande progetto di solidarietà” sarà vincente, si potrà “globalizzare la solidarietà” e vincere la cultura dello spreco e dello scarto. Sono “grato” di poter unire la sua voce ai convenuti alla inaugurazione. È la voce - ha spiegato - del vescovo di Roma, che parla a nome del popolo di Dio pellegrino nel mondo intero, è la voce di tanti poveri che fanno parte di questo popolo e con dignità cercano di guadagnarsi il pane col sudore della fronte. Vorrei - ha detto - farmi portavoce di tutti questi nostri fratelli e sorelle, cristiani e non cristiani”.

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