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400 cooperative attive dalla coltivazione all’industria alimentare, al commercio, per 4.000 lavoratori dipendenti e un valore alla produzione di 200 milioni di euro: sono i numeri dell’agricoltura sociale in Italia di For.Agri. Focus: le case history

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Ragazzi coinvolti nelle vendemmia delle Cooperative Sociali

La cooperazione sociale agricola in Italia conta 400 cooperative sociali (su un totale nazionale di 14.000), impegnate in attività produttive lungo tutta la filiera del settore agricolo, dalla coltivazione, all’industria alimentare, al commercio, con 4.000 lavoratori dipendenti su tutto il territorio nazionale (su 320.000 totali), ed un valore della produzione di 200 milioni di euro: sono questi i numeri dell’agricoltura sociale, molto diffusa in Italia, anche se ancora poco nota - in Parlamento è in dirittura d’arrivo la legge per regolarla - diffusi da For.Agri, il fondo per sostenere l’agricoltura a favore dei più deboli (www.foragri.com), nel sottolineare il ruolo svolto dalle cooperative sociali, organizzazioni che, secondo la definizione giuridica data dalla Legge 381/1991, hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità all’integrazione sociale dei cittadini, attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi o lo svolgimento di attività diverse, incluse quelle agricole, finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Oltre il 90% delle imprese italiane si occupa di attività agricole in senso stretto. In particolare, il 40% di coltivazione di colture agricole non permanenti, l’8% di colture agricole permanenti, l’11% di allevamento di animali e coltivazioni agricole connesse, mentre il 10% si occupa di silvicoltura e utilizzo di aree forestali. Inoltre, un 20% delle imprese è impegnato in attività di supporto all’agricoltura e successive alla raccolta. Dopo 100.000 euro destinati a progetti di agricoltura sociale che hanno vinto il bando di assegnazione nel 2014, quest'anno già sono stati impegnati 80.000 euro per il bando che scade a marzo e nel successivo bando saranno stanziate altrettante risorse e anche più se ci saranno numerosi adesioni. Nel 2014 i fondi sono andati alla Cooperativa Sociale Madonita di Castelbuono (Palermo) e alla Cooperativa Sociale di Mesagne (Brindisi) Terra di Puglia-LiberaTerra.
“Intendiamo sostenere l’agricoltura sociale, dedicando una parte delle nostre risorse allo sviluppo di attività a favore di soggetti svantaggiati e per il recupero di imprese confiscate alla criminalità - ha detto Stefano Bianchi, presidente For.Agri, dall’incontro oggi in Confagricoltura a Roma - l’agricoltura è una straordinaria forza terapeutica che non può essere ignorata. Si pensi, ad esempio, agli ottimi risultati ottenuti con l’ippoterapia, la pet-therapy e l’orticoltura-terapia, per chi soffre di deficit comportamentali, come i bambini affetti dalla sindrome di Down. Abbiamo riservato - ha aggiunto Bianchi - risorse specifiche a progetti presentati da queste particolari imprese, che continuano a crescere di numero. Il nostro Fondo Interprofessionale ritiene indispensabile promuovere, e desideriamo continuare a farlo anche in futuro, la formazione e sviluppare capacità e competenze di chi è direttamente coinvolto nella gestione e nell’attività di queste imprese che, oltre a produrre beni agro-alimentari, promuovono l’inclusione sociale, l’inserimento terapeutico e lavorativo di soggetti deboli e svantaggiati, l’organizzazione di servizi per minori e per anziani”.
La cooperazione sociale si inquadra nel più largo aspetto del ruolo multifunzionale dell’agricoltura, che va declinato non solo sul versante delle varie opportunità di reddito per l’azienda agricola, ma anche su quello delle diverse funzioni che l’agricoltura riesce e può ulteriormente esprimere all’interno della società e del sistema Paese. La multifunzionalità dell’agricoltura, conclude For.Agri, spiana la strada a nuovi obiettivi sociali e ambientali.

Focus - Agricoltura sociale: case history in Italia
“Naturalmente” è una società cooperativa agricola della provincia di Cuneo che si occupa dell’inserimento sociale e lavorativo di disabili psichici, attraverso il lavoro agricolo. Costituita nel maggio 2009, la cooperativa ha acquisito un cascinale a Murazzano (Comunità Montana Alta Langa), che ha ristrutturato e che ospita l’attività di allevamento di pecore e di trasformazione dei formaggi. Il progetto, con attività in campo, in stalla e in laboratorio, ha finanziato la formazione tecnica di settore, integrata con opportune attività di sostegno, per portare i dipendenti disabili a saper gestire le greggi di pecore.
“Oikos Onlus” di Jesi è un’associazione di volontariato nata nel 1990, su iniziativa di Don Giuliano Fiorentini, con lo scopo di offrire una risposta immediata e diretta al problema della tossicodipendenza. Oikos svolge attività di prevenzione e di cura della tossicodipendenza e di dipendenze patologiche; attività di sostegno e cura di minori vittime di violenza e abusi fisici e psicologici e delle loro mamme. Realizza progetti di prevenzione e promozione del benessere nelle scuole e nel territorio e offre un globale sostegno alle famiglie.
“Madonita” è una cooperativa sociale di Castelbuono (Palermo) che si occupa del recupero e integrazione di soggetti svantaggiati; dell’inserimento nel mondo del lavoro di emarginati sociali, tossicodipendenti, disabili psichici e non, attraverso attività di formazione e di orientamento professionale, di gestione di centri di lavoro. Le attività finanziate da For.Agri vanno dall’introduzione della permacoltura a quella dell’agricoltura sinergica, dalla qualificazione dell’operatore di fattoria sociale a quella di operatore di attività assistita con asino.
“Terre di Puglia - Liberaterra” è la cooperativa sociale di Mesagne in provincia di Brindisi, fondata per il riutilizzo dei beni confiscati alla malavita organizzata pugliese. Si tratta di circa venti ettari di terreno coltivati a grano biologico - grazie al quale già nel 2007 sono stati prodotti i primi tarallini pugliesi con marchio Libera Terra - e di circa trenta ettari di vigneto tipico, recuperati dopo anni di abbandono. I progetti finanziati da For.Agri aiuteranno la qualificazione professionale dei dipendenti.
“Fattorie sociali”: l’intervento di For.Agri coinvolge 25 imprese di tutto il territorio nazionale e l’attività finanziata intende fornire strumenti utili per avviare percorsi di agricoltura sociale, che ha lo scopo di supportare persone svantaggiate nel loro inserimento lavorativo e sociale e nei loro percorsi terapeutici attraverso l’attività agricola. Gli interventi saranno localizzati in quattro aree diverse del Paese: Piemonte, Toscana, Lazio e Sicilia.

Focus - Che cos’è la Rete delle Fattorie Sociali
La Rete Fattorie Sociali riunisce le Fattorie Sociali Italiane, le associazioni di familiari di persone svantaggiate e tutti coloro che sono interessati al consumo etico. Nella Rete confluiscono tutte quelle sigle sindacali che hanno ritenuto indispensabile collaborare su un argomento così importante, delicato e specifico, in particolare, la Confagricoltura, Acli Terra e l’Associazione Nazionale Giovani Agricoltori.
Nell’agricoltura sociale, la parola sociale significa solidarietà e non assistenzialismo. In termini economici, per le Istituzioni Pubbliche, investire nelle Fattorie Sociali è motivo di ottimizzazione dei costi, spiegano i promotori: una persona che può uscire da una situazione di assistenzialismo puro, con tutte le spese che questo comporta e diventare soggetto attivo della società attraverso il lavoro, è fonte di grande risparmio. Per questo favorire lo sviluppo dell’agricoltura sociale nel nostro Paese, aggiungono, rappresenta un interesse non solo morale, ma anche economico. Il lavoro ed i suoi prodotti non sono il fine ultimo dell’attività, ma diventano lo strumento per dare un’opportunità di dimostrare di essere assolutamente come tutti gli altri e di avere diritto, come tutti, ad una vita normale, trasformandosi così da soggetti passivi ed emarginati a soggetti protagonisti ed attivi.
L’agricoltura sociale, spiegano le sigle sindacali, è utile non solo a tutte quelle persone che ne traggono benefici per la propria salute, ma anche un’importante risorsa per tutti quegli agricoltori che, in forma singola o associata, decidono di aprire le proprie aziende agricole a questo tipo di realtà. È senz’altro una delle protagoniste della prossima programmazione Europea e il nostro modello può essere a pieno titolo considerato una delle eccellenze del made in Italy.
La Rete Fattorie Sociali, in collaborazione con Enapra e grazie al finanziamento del For.Agri ha potuto far partire il Programma nazionale di Formazione in Agricoltura Sociale, al quale hanno aderito 35 aziende e 80 iscritti al corso. L’agricoltura sociale è una risposta non solo per le campagne ma anche per le città, ne è esempio quanto accade a Roma Città metropolitana. Sul territorio di Roma esistono, infatti, interessanti iniziative di Agricoltura Sociale che vedono in azione partenariati locali tra Servizi Sociali Municipali, Aziende Agricole e Organizzazioni del Privato Sociale, come l’Associazione Oasi, per l’inserimento formativo e /o lavorativo di giovani “difficili” tra i 16 e i 20 anni.
Info: www.fattoriesociali.it

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