02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

700 milioni di euro e 98 milioni di litri: l’Aceto Balsamico è una delle punte di diamante del gusto italiano. E prodotto tra i più conosciuti, per il sondaggio Nomisma “Aceto Balsamico di Modena: un prodotto ambasciatore del made in Italy nel mondo”

Non Solo Vino
Aceto Balsamico di Modena

Con un fatturato alla vendita di 700 milioni di euro, in crescita del 12% nel 2014 sul 2014, e una produzione di 98 milioni di litri, l’Aceto Balsamico di Modena Igp è una delle punte di diamante dei prodotti a denominazione del made in Italy che, nel complesso sviluppano un fatturato di 6,6 miliardi di euro alla produzione e di 13 miliardi al consumo con l’Italia leader mondiale per numero di produzioni certificate: ad oggi si contano 271 iscrizioni al Registro Ue di cui 162 Dop, 107 Igp e 2 Stg.
Ma il preziosissimo aceto modenese, che esporta il 90% della sua produzione (Usa e Germania in primis), è anche uno dei prodotti più conosciuti e riconosciuti tanto in Italia che all’estero. In particolare, l’Aceto Balsamico di Modena Igp è conosciuto ed apprezzato dal 97% degli italiani e dal 70% di francesi e tedeschi. A dirlo è sondaggio di Nomisma “Aceto Balsamico di Modena: un prodotto ambasciatore del made in Italy nel mondo” promosso con l’obiettivo di misurare il livello di notorietà del prodotto Aceto Balsamico di Modena in Italia, Francia e Germania, per testarne la conoscenza tra i consumatori dei tre Paesi e per verificare a cosa pensa il consumatore stesso di fronte a un prodotto denominato “balsamico”, al centro del convegno “Dop e Igp: politiche e strategie di tutela”, di scena oggi a Roma, al Ministero delle Politiche Agricole, promosso dal Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena Igp insieme ad Aicig (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) e Fondazione Qualivita.
Un primo dato del sondaggio riguarda la provenienza geografica che i soggetti intervistati attribuiscono ad un prodotto denominato come “balsamico”, interrogati al riguardo il 54% dei consumatori individua il territorio di Modena come luogo di produzione e provenienza, a cui si aggiunge un ulteriore 21% che colloca il bacino produttivo più genericamente in Emilia Romagna. Sorprendente è lo stesso dato emerso nei filoni francese e tedesco della ricerca: in Germania riconosce la paternità italiana del prodotto l’86% degli intervistati, collocandolo più precisamente a Modena nel 51% dei casi, mentre in Francia il 61% degli intervistati lo considera un prodotto di origine italiana attribuendo direttamente a Modena la provenienza territoriale nel 63% dei casi. Questo testimonia che di fatto l’Aceto Balsamico di Modena Igp è diventato parte integrante delle abitudini alimentari della popolazione europea e non solo italiana: l’83% delle famiglie italiane ha consumato l’Aceto Balsamico di Modena Igp una volta nel 2014, come 2 famiglie su 3 sia in Francia che in Germania e in molti casi l’utilizzo si è intensificato fino addirittura a due/tre volte la settimana. In Italia questo avviene nel 44% dei casi (i cosiddetti heavy user) soprattutto tra le mura domestiche, mentre in Francia arrivano a questi livelli il 35% degli intervistati e in Germania il 24%.
L’altra questione particolarmente importante analizzata nella ricerca è l’effetto evocativo che l’utilizzo del termine balsamico, riferito ad un prodotto alimentare, assume nell’immaginario del consumatore: al di là del dato italiano in cui per 9 italiani su 10 un prodotto denominato “balsamico” richiama alla mente l’Aceto Balsamico di Modena o le sue caratteristiche organolettiche e i metodi di produzione, è sorprendente la frequenza con cui (per il 70%) e i tedeschi (per il 64%) associano, direttamente o indirettamente, il termine balsamico alla rinomata Igp modenese.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli