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Fonte Ansa - McDonald’s tra i sospettati di evasione fiscale: maxi-evasione da 1 miliardo di euro di tasse in 5 anni in Ue. Lo denuncia rapporto “Unhappy Meal” dei sindacati europei Epsu e Effat e Usa Seiu. McDonald’s Italia, in una nota, smentisce

Anche McDonald’s finisce tra i sospettati di evasione fiscale, da un miliardo di euro in 5 anni nella Ue. A mettere sotto accusa la multinazionale del fast food - che in Europa ha 7.850 punti vendita e genera il 40% degli oltre 20 miliardi annui di fatturato del Gruppo - un rapporto secondo il quale la branch europea avrebbe “deliberatamente evaso” oltre un miliardo di euro di tasse nella Ue tra il 2009 ed il 2013, principalmente in Francia, Italia, Spagna e Regno Unito. È questa la conclusione del rapporto “Unhappy Meal” condotto e pubblicato da tre confederazioni sindacali europee ed americane (la Epsu, del settore pubblico europeo, la Seiu sua omologa Usa, e l’europea Effat che rappresenta i lavoratori del turismo e dell’agroalimentare) associate alla Ong britannica “War on Want” che lotta contro la povertà.
L’accusa a McDondald’s arriva dopo le inchieste lanciate dall’antitrust europeo su Fiat, Amazon, Apple e Strabucks, dopo le rivelazioni dell’inchiesta LuxLeaks sulle centinaia di accordi fiscali del Lussemburgo, e mentre al Parlamento europeo nasce la Commissione speciale di indagine che passerà al setaccio tutti i “tax ruling” dal 1991 in poi, e che ha eletto presidente il neogollista francese Alain Lamassoure e tra i tre vicepresidenti Bernd Lucke, il fondatore del partito anti-euro tedesco Alternative fur Deutschland.
“Unhappy Meal” denuncia con molti dettagli la strategia che sarebbe stata adottata per eludere le tasse. Punto di partenza, il trasferimento della sede europea di McDonald’s dalla Gran Bretagna alla Svizzera, con la creazione di una “scatola” lussemburghese filiale della “casa madre” elvetica cui sarebbe stata conferita la gestione della “proprietà intellettuale” e verso la quale sarebbe stato incanalato il flusso dei pagamenti incrociati intra-Gruppo delle royalties.
Secondo la denuncia, la struttura lussemburghese - che avrebbe 13 impiegati in tutto - tra il 2009 ed il 2013 ha registrato 3,7 miliardi di euro di profitti, sui quali sono stati pagati appena 16 milioni di tasse. Ovvero, un’aliquota inferiore allo 0,45%.
McDonald’s Italia con una nota “smentisce categoricamente di aver mai avuto rapporti finanziari con alcuna società operante in Lussemburgo”. Definisce il rapporto “totalmente inesatto” ed afferma che “le supposizioni riportate dal rapporto non hanno nulla a che vedere con McDonald’s Italia” aggiungendo che la branch italiana “rispetta le normative vigenti e paga regolarmente le tasse in Italia”. Ma il segretario generale della Epsu, Jan Willem Goudrian, chiede alla Commissione europea, alla Commissione parlamentare e agli Stati membri di “indagare attentamente” sulle attività fiscali della multinazionale dell’hamburger. Con un commento durissimo: “è vergognoso vedere che una compagnia europea multimiliardaria, che già paga bassi salari alla sua forza lavoro, cerca pure di evitare le sue responsabilità di pagare un’equa parte delle tasse più che necessarie per finanziare i servizi pubblici sui quali contiamo tutti”.

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