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Le acque italiane sono a rischio. A rivelarlo è il rapporto 2014 dell’Ispra, e i deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura e Ambiente presentano una mozione che impegna il Governo a combattere l’uso dei pesticidi

Le acque italiane, superficiali e sotterranee, sono a rischio. È quanto emerge dal rapporto 2014 dell’Ispra - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che ha reso noti i livelli di contaminazione regionali degli anni 2011-2012. I dati a disposizione sono allarmanti: sono state trovate ben 175 sostanze diverse, in aumento sugli anni precedenti, molte delle quali contaminanti e altamente pericolose per l’uomo e l’ambiente, e così i deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura e Ambiente hanno presentato una mozione che impegna il Governo.
“Il Governo - chiedono i “pentastellati” in una nota della prima firmataria, Silvia Benedetti - prenda immediatamente tutte le misure che da tempo chiediamo, necessarie a concretizzare quel percorso di reale uso sostenibile dei pesticidi, e gradualmente ci liberi da queste sostanze altamente inquinanti e pericolose per l’uomo, gli animali e l’ambiente. Con questa mozione chiediamo al Governo di intensificare e sostenere le attività di ricerca nel settore ed in particolare sugli effetti cumulativi dei pesticidi, aggiornando contestualmente le metodologie di autorizzazione e i programmi di monitoraggio e di attivarsi affinché tutte le sostanze immesse sul mercato siano gradualmente incluse nei programmi di monitoraggio”.
Sarebbero ben 200 le sostanze immesse sul mercato in anni recenti e non incluse nei programmi di monitoraggio, 44 di queste sono classificate come pericolose, in particolare 38 sono pericolose per l’uomo o per l’ambiente. “È necessaria una stretta sull’utilizzo dei pesticidi e sul ricorso alle deroghe nazionali e territoriali, che autorizzano prodotti pericolosi per l’uomo e per l’ambiente -continuano i 5 Stelle - il Governo è in super ritardo nell’adozione dei decreti attuativi e delle linee guida previsti dal piano nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, già in vigore. Nonostante il passare degli anni e il progressivo calo delle vendite di prodotti fitosanitari, continua ad esserci una presenza diffusa dei pesticidi nelle acque, motivo di grande preoccupazione per la persistenza di certe sostanze nel lungo periodo”.

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