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Falsi prodotti biologici importati dall’Europa dell’Est per un valore complessivo pari a 3 milioni di euro, denunciati in 35 dalla Gdf. Il Tribunale di Pesaro sequestra 26 milioni di euro tra terreni, edifici, conti correnti ed autovetture

Falsi prodotti biologici importati dall’Europa dell’est per un valore complessivo pari a circa 3 milioni di euro, denunciati in 35 dalla Guardia di Finanza, grazie anche alle investigazioni condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Pesaro e dal Nucleo Investigativo dell’Ispettorato Repressione Frodi di Roma (Icqrf). La procura di Pesaro li ha denunciati per i reati di associazione a delinquere transnazionale, in quanto “responsabili di aver promosso e partecipato, anche avvalendosi di società estere appositamente costituite, ad attestare la falsa certificazione dei prodotti agricoli convenzionali come biologici”.
I denunciati “sono soci e/o amministratori di società importatrici di merce o responsabili di organismi di controllo preposti alla certificazioni dei prodotti derivanti da agricoltura biologica, che, a partire dall’anno 2010, hanno immesso nel circuito del mercato biologico italiano ingenti quantitativi di granaglie destinate al comparto zootecnico e, in taluni casi, all’alimentazione umana (in particolare, soia, mais, grano tenero e lino), provenienti sia da Paesi extra Ue (Moldavia, Ucraina e Kazakhstan) che Ue (Romania)”.
Al momento sono state sequestrate oltre 2.200 tonnellate di granaglie, falsamente certificate biologiche, per un valore complessivo pari a 3 milioni di euro e permesso di denunciare 35 persone, coinvolte nel traffico illecito di prodotti agricoli. Il Gip del Tribunale di Pesaro, Raffaele Cormio, “ha emesso nei confronti dei responsabili il provvedimento di sequestro preventivo per “equivalente”, di beni mobili ed immobili, (terreni, edifici, conti correnti ed autovetture) fino all’ammontare complessivo di oltre 26 milioni di euro, corrispondenti all’illecito profitto incassato dall’associazione per delinquere”.
“La truffa del falso bio importato dall’estero colpisce circa 45.000 agricoltori italiani che garantiscono all’Italia il primato europea nel numero di imprese che coltivano biologico. L’operazione di Pesaro - dice Coldiretti - aiuta a fare chiarezza in un settore in crescita con un giro di affari, tra esportazioni e consumi interni, che ammonta in Italia a circa 3 miliardi di euro. Di fronte al ripetersi di frodi che riguardano l’importazione di prodotti falsamente biologici è necessario - sottolinea la Coldiretti - che sia facilmente riconoscibile in etichetta la produzione ottenuta con materia prima e standard nazionali, per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli sulla reale origine del prodotto acquistato. In attesa che questo avvenga, il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare i prodotti biologici direttamente nelle aziende, nelle botteghe e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica che garantiscono l’origine nazionale degli alimenti in vendita”.

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