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“Culinary trends” 2015: si mangeranno più grassi, il consumo di cibo locale crescerà ancora, sarà la “ribalta dei piselli” e nei menu dei ristoranti ci saranno sempre più insetti. Nell’anno di Expo e dell’alimentazione ecco i trend 2015 in cucina ...

Il 2015 appena iniziato porta con sé l’Expo, con il suo importante tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”: l’alimentazione dunque, argomento difficile però da affrontare al momento e così a grandi linee (il 7 febbraio esperti ed importanti personalità si riuniranno a Milano per elaborare la “Carta di Milano”, che rappresenta la prima eredità dell’Expo). In attesa di un messaggio che arriverà dall’Esposizione, è possibile, e più semplice, provare ad immaginare quali siano le tendenze che il 2015 porta invece con sé in cucina. Si mangeranno più grassi, il consumo di cibo locale continuerà a crescere, e, curiosamente, sarà la “ribalta dei piselli” e nei menu dei ristoranti ci saranno sempre più insetti, ricchi di quelle proteine che saranno il “mantra” nel nuovo anno. Almeno oltreoceano, secondo alcuni dei food trend elencati per il “Time” da Josh Schonwald (autore del volume “The Taste of Tomorrow: Dispatches from the Future of Food”, 2012), con l’intento di sintezzizare per i “comuni mortali” buongustai quello “tsunami” di previsioni che chef, critici e blogger, fanno ogni anno sul cibo.
Tra le tendenze 2015 in cucina, ci sono anche quella degli ortaggi ibridi, ovvero frutto di incroci, e la crescente influenza di sapori orientali, capaci di far tornare di moda anche il brodo, accanto all’intensificarsi delle tendenze anti-Ogm e anti-spreco, e all’abbassamento della gradazione alcolica dei cocktail in cui i bartender preferiscono miscelare le verdure del proprio orto. Ma anche il cibo in 3D di cui già si parla, la crescita dell’e-commerce per fare la spesa e lo smartphone per ordinare al ristorante. Quindi, l’elezione del baccalà da parte di chef e gastronomi a “pesce dell’anno” e tante nuove mete gourmet, come quelle indicate da “La Cucina” del Corriere della Sera: Palermo per il cibo di strada, Cuba per quello casalingo e Chicago per lo stellato. Certo è che, tra quelli più sobri ed alcuni davvero bizzarri, i “culinary trends” 2015 sembrano proprio rispecchiare la tendenza, da tempo registrata da WineNews anche con l’avvallo di autorevoli critici e celebri chef, che vede oggi la ristorazione sempre più vivace, perché si sono moltiplicati i luoghi e le tipologie del mangiare. In Italia ci sono città in cui ci sono pasticcerie con dolci da tutto il mondo, gastronomie che diventano ristoranti cool, librerie in cui si mangia e si fa la spesa, mercati che rinascono e fanno tendenza, locali dove tutto è bio o fatto in casa come una volta, caffè gourmet, versioni trattorie, osterie, bistrot e brasserie dei più famosi ristoranti anche stellati, che si trovano nella stessa città, accanto ai suoi storici locali e al moltiplicarsi dei ristoranti etnici.
Delle tendenze 2015 che si registrano oltreoceano, Josh Schonwald ne ha sintetizzate sei, avvalendosi del parere di diversi esperti. E così per esempio, al primo posto, il 2015 potrebbe essere l’anno in cui sempre più americani potrebbero superare la fobia dei grassi (più presenti nei menu dei ristoranti e sugli scaffali dei negozi, e con il burro che fa la differenza per celebri fast food di “fascia alta” come Shake Shack, per cui anche il “re” degli chef italiani Massimo Bottura ha creato un hamburger, Emilia, ndr). Al secondo posto, un trend che mette d’accordo tutti: la tendenza a prediligere il consumo di cibo locale continuerà a crescere nel 2015, e sarà più che altro l’anno della carne locale, presente nei menu dei ristoranti accanto ad altri prodotti del territorio, come le verdure. Ma se questo food trend non è nuovo, forse lo è di più o quantomeno sorprende la tendenza n. 3 per cui nei menu dei ristoranti compariranno anche più piatti a base di insetti: cavallette, formiche, grilli, su ispirazione delle cucine orientali e perché ricchi di proteine, aumenteranno come prodotto alimentare in Usa molto prima di quanto si pensi. E se, come c’è da aspettarsi, nella cucina a stelle e strisce non possono mancare l’elemento piccante ed i cereali (nel 2015 il miglio, su tutti) alla posizione n. 4 e 5, chiude i food trends del nuovo anno la “ribalta dei piselli”, tendenza n. 6, sempre sulla scia della ricerca di proteine, vero e proprio “love affair” per gli americani.
La curiosa tendenza di portare in tavola gli insetti, peraltro, è al centro del dibattito sull’alimentazione che accompagna l’Expo. Gli insetti, ricchi di proteine e di micronutrienti essenziali, che occupano meno spazio di un allevamento di vitelli e producono minori emissioni di gas serra, “sono gli alimenti del futuro” ha detto Slow Food sottolineando che l’Italia, dove è ancora illegale vendere insetti a scopo alimentare, “deve ammodernare la sua legislazione in merito”. Come ha spiegato a WineNews Giovanni Sogari, autore con Paul Vantomme del volume “A tavola con gli insetti” (edizione Mattioli 1885, 2014), “dall’America Latina all’Asia, dall’Africa all’Oceania, passando per alcuni Paesi europei, tantissime popolazioni nel mondo consumano insetti, oltre 2 miliardi di persone in tutto il mondo, e sono oltre 1.900 le specie commestibili che rientrano nella dieta alimentare: cavallette, grilli, formiche, scarabei, falene. Sono dati da tenere in considerazione. E l’argomento tocca diversi ambiti, dalla produzione alla ristorazione”. E anche il vino, ed i suoi abbinamenti …

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