02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Annuario dell’agricoltura italiana Inea: nel 2013 il primario torna a crescere, con l’agricoltura che tocca i 52,5 miliardi di euro di produzione, con una crescita del 3,6% in valore e dell’export a +5%. Consistente il calo dell’occupazione: -4,2%

Non Solo Vino
Nel 2013 torna a crescere il primario: agricoltura a quota 52,5 miliardi di euro di produzione

Riflettori puntati sul settore primario nell’Annuario dell’agricoltura italiana, presentato oggi da Inea al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali: il 2013 conferma il ruolo anticiclico del settore, dopo l’andamento recessivo del 2012, facendo registrare all’agricoltura in senso stretto oltre 52,5 miliardi di euro di produzione, con una crescita del 3,6% in valori correnti e del 6,2% di valore aggiunto, trainata dall’aumento dei prezzi del 3,9%. Lieve miglioramento nel rapporto tra l’indice dei prezzi della produzione agricola e l’indice dei prezzi dei consumi intermedi, con la ragione di scambio che è tornata a superare il valore di parità.

Crescono le esportazioni di prodotti agro-alimentari, del 5%, grazie al contributo determinante della componente prezzo, e tornano a crescere le importazioni (+3%), grazie a un aumento delle quantità. Il settore primario ha registrato l’incremento del 2,6% delle importazioni e del 2,2% delle esportazioni, mentre l’industria alimentare e delle bevande evidenzia un aumento delle esportazioni del 5,3% e +3% delle importazioni. Gli scambi con l’estero sono stati trainati dai prodotti del made in Italy, seppur più debolmente dell’anno passato, soprattutto con riferimento ai prodotti trasformati, il cui saldo normalizzato perde quasi 12 punti percentuali.

Il sistema agro-industriale, nonostante la contrazione dell’economia e della domanda nazionale, ha registrato, sul 2012, una lieve crescita (+1,5%) del fatturato, che si attesta a 132 miliardi di euro, nuovamente sostenuto dalle esportazioni. Cresce anche il valore aggiunto, del 2,2% in valore. La contrazione dei redditi delle famiglie, dovuta alla riduzione del potere d’acquisto, e alla flessione dei salari reali, ha comportato una riduzione dei consumi: -0,9% in valore per la spesa per alimentari e bevande non alcoliche. I prezzi sono cresciuti del 2,4% sul 2012.

Segnali di cedimento per il mercato della terra anche nel 2013, con una riduzione del prezzo dei terreni agricoli dello 0,4%, con un picco nel Nord-Est (-1%). Tenendo conto dell'inflazione, i prezzi reali sono scesi dell'1,6%; l'erosione del patrimonio fondiario ha portato il valore della terra, in termini reali, su un livello pari al 92% di quello registrato nel 2000.

Il contenimento del credito, legato alla difficile congiuntura economica, ha messo in difficoltà le imprese, con ricadute negative sui loro risultati economici. I prestiti nel 2013 hanno raggiunto una consistenza di 74,2 miliardi di euro, di cui 44,1 miliardi sono stati elargiti al settore primario. Si registra, inoltre, la riduzione della spesa per investimenti, con ricadute negative sulle prospettive di sviluppo future: -4% degli investimenti fissi lordi in agricoltura sull’anno precedente.

Consistente anche il calo dell’occupazione, con 54.000 occupati in meno (-4,2%), di cui il -6,7% rappresentato dalla componente femminile ed il -3,2% dagli uomini, maggiormente concentrata nel Nord-Est (-9,9%) e nel Mezzogiorno (-4,1%), mentre è rimasta invariata al Centro e nel Nord-Ovest. Continua l’incremento di lavoratori stranieri nell’agricoltura italiana, che interessa soprattutto la componente di provenienza comunitaria (+18,3%): sono 300.000 gli stranieri coinvolti, con un’incidenza del 37% (+12% sul 2012) sull’occupazione agricola totale.

Il sostegno pubblico all’agricoltura nel 2013 è stato pari a 13,5 miliardi di euro (+3,8% sul 2012), di cui oltre il 53% di origine comunitaria e il 24% proveniente dalle politiche nazionali e regionali. Il sistema delle agevolazioni in agricoltura conferma il suo ruolo strategico, andando a costituire poco meno del 23% degli interventi di politica nazionale nell’anno in esame.

Significativa è stata la crescita registrata dall’agricoltura biologica italiana, con un + 13% delle superfici dedicate (certificate e in conversione) pari a 1,3 milioni di ettari (oltre il 10% della Sau complessiva). Il mercato biologico italiano raggiunge nel 2012 il quarto posto in Europa, con vendite pari a 1,9 miliardi di euro, e presenta una crescita di rilievo (+9,6% nel biennio 2011-2012). Con un fatturato di 902 milioni di euro (+2%) nel 2013 l’agriturismo e il turismo rurale occupano un posto rilevante fra le attività di diversificazione, registrando la continua crescita del settore, sia dal lato dell’offerta (+4% come numero di letti sul 2012), sia come numero di ospiti, che ha ormai superato la soglia dei 2,4 milioni di presenze. In aumento sono risultate anche le attività dedicate all’educazione e alla didattica, con 2.505 fattorie didattiche accreditate.
Sono 264 le registrazioni italiane dei prodotti Dop e Igp (pari a 1.237, comprese anche le Stg) e le registrazioni di vini Dop sono 405 vini tra Docg e Doc con superfici investite di 338.000 ettari (quasi il 76% del totale delle superfici vitate italiane) che conferiscono all’Italia il primato in Europa.

La superficie boschiva italiana raggiunge i 10,9 milioni di ettari, con un incremento, sul 2005, di 600.000 ettari, con una riduzione sul 2012 del 78% della superficie totale percorsa dal fuoco e del 64% per il numero degli incendi avvenuti.

“Come di consueto - spiega il Commissario Straordinario Inea, Giovanni Cannata - l’Annuario dell’agricoltura italiana rappresenta una lente di ingrandimento sul settore primario nazionale, facendone risaltare i tratti essenziali, e gli andamenti evolutivi. Il 2013, nonostante abbia segnato una fase di moderata ripresa per l’agricoltura nazionale, pone in luce la presenza di preoccupanti aree di fragilità, che meriterebbero una maggiore attenzione e la messa in campo di interventi più incisivi. Tra queste, si possono citare: le questioni connesse al lavoro, le difficoltà di accesso alla terra, le difficoltà di accesso al credito, la maggior fragilità dell’attività agricola in termini di redditività. Nonostante la consapevolezza delle istituzioni della necessità di trovare efficaci soluzioni, le azioni di politica agricola sono state pesantemente frenate dall’applicazione delle rigorose manovre di contenimento del bilancio dello Stato. Pertanto, gli interventi a supporto del settore sono stati demandati soprattutto alle politiche comunitarie, centro nevralgico della spesa pubblica in agricoltura. Infine, a tutti i collaboratori di oggi e di ieri va un caloroso ringraziamento per aver contribuito a dipingere questa lunga tela che ha rappresentato le luci e le ombre dell’agricoltura italiana”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli