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La proposta di legge sulla conservazione dell’agrobiodiversità, che valorizzerà la biodiversità attraverso la tutela del territorio, limitando i fenomeni di spopolamento e preservando il territorio, ha l’ok della Camera, e adesso passa al Senato

Valorizzare la biodiversità agraria, anche attraverso la tutela del territorio rurale, limitando i fenomeni di spopolamento e preservando il territorio da inquinamento genetico e perdita del patrimonio genetico: è l’obiettivo della proposta di legge, approvata alla Camera, sulla conservazione dell’agrobiodiversità e degli antichi sistemi di coltivazione, delle tradizioni locali e del paesaggio rurale e storico, che adesso passa al Senato.

“Una legge - spiega il deputato Pd Nicodemo Oliverio, capogruppo in commissione Agricoltura - che rappresenta la volontà forte ed unanime del Parlamento italiano ad imprimere un cambio di verso profondo nell’approcciare il nostro territorio, nella tutela dei suoi prodotti e nella difesa del patrimonio naturale. Una proposta - continua Oliverio - che va nella direzione mondiale della urgenza di porre uno freno al progressivo impoverimento del pianeta. La salvaguardia della biodiversità è un obiettivo improcrastinabile per il futuro e la salvezza del nostro territorio in un’epoca dove la globalizzazione e i prodotti geneticamente modificati minacciano la qualità del prodotto Italia. Tra i passaggi più importanti: l’istituzione del Sistema nazionale di tutela e valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare; l’Anagrafe nazionale della biodiversità, la Rete nazionale della biodiversità agraria e alimentare; il Portale nazionale della biodiversità e il Comitato permanente per la biodiversità agraria e alimentare”.

L’obiettivo si persegue innanzitutto con un’Anagrafe nazionale della biodiversità agraria e alimentare del Ministero delle Politiche Agricole, che indichi tutte le risorse genetiche locali di origine vegetale, animale o microbica a rischio di estinzione o di erosione genetica. Non sono oggetto di brevetto le varietà vegetali iscritte all’Anagrafe nazionale della biodiversità agraria e alimentare nonché le varietà dalle quali discendono produzioni contraddistinte dai marchi di denominazione di origine protetta, di indicazione geografica protetta o di specialità tradizionali garantite e da cui discendono i prodotti agroalimentari tradizionali. Vengono poi istituiti una Rete nazionale della biodiversità agraria e alimentare e un Comitato permanente per la biodiversità agraria e alimentare. E’ rimessa alla competenza delle regioni e delle province autonome.

“Finalmente la protezione e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare - commenta Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia - sono riconosciute come elementi fondamentali per la tutela della nostra salute, la lotta contro l’erosione dei suoli e la perdita di patrimonio genetico”.

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