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La gdo in Italia nel rapporto di Mediobanca: nel quinquennio 2009-2013 crescono solo Esselunga (+16,4%) e Coop (+5,2), che rimane leader per quota di mercato (15%). In calo gli altri big, soprattutto in francesi Carrefour (-21%) e Auchan-Sma (7,8%)

Nel 2013 solo Esselunga (+0,8%) e Coop (+0,5%) hanno registrato aumenti di fatturato. Carrefour è calata del 6,5%, Auchan-Sma del 4,3%, Gecos ha ceduto il 3,3%. e ancheesaminando il periodo 2009-2013 solo Esselunga (+16,4%) e Coop (+5,2) hanno conseguito incrementi di fatturato. Importante il ridimensionamento di Carrefour, il cui giro d’affari è sceso del 21%. Meno marcato è stato il calo di Auchan-Sma (-7,8%), marginale quello di Gecos (-1,1%). A livello di quote di mercato, nel 2013, si conferma in testa Coop Italia, con li 15%, seguita da Conad (11,4%), Selex (8,4%), Esselunga (8,2%), Auchan (7,3%), Carrefour (5,9%), Eurospin (4,7%), Despar (4,7%), Sigma (3,6%) e Gecos (3,2%). Ecco alcuni dei dati dello scenario della gdo alimentare, in Italia, fotografato dal report di R&S-Mediobanca .
Le vendite dell’alimentare nella gdo sono calate dell’1,6% nel 2013 sul 2012, attestandosi a 30,2 miliardi di euro, ma la perdita di fatturato dei due gruppi francesi ha fatto seguito a dinamiche differenti delle strutture commerciali presenti in Italia. Carrefour ha ridotto nel quadriennio i punti vendita complessivi, sia diretti che in franchising/affiliazione, del 27,2% passando dai 1.545 del 2009 ai 1.125 di fine 2013, per un saldo negativo di 420 unità. Nel caso di Auchan-Sma si è avuto invece un lieve progresso dei punti vendita che si sono incrementati di 31 unità passando, da 1.775 a 1.806 (+1,7%). L’aumento maggiore è stato realizzato dalle Coop (+5,4%), seguite da Esselunga (+2,9%).
La rete più estesa nel 2013 è quella di Auchan-Sma con 1.806 punti vendita, dei quali però oltre l’82% in franchising/affiliazione, formula cui il gruppo francese fa ricorso più estensivo, seguito da Carrefour con il 59%. Molto più limitata l’incidenza per Gecos-Pam (23%), per finire con Esselunga e Coop che gestiscono solo punti in proprietà. In generale, comunque, la formula dell’organizzazione in franchising/affiliazione appare in contrazione. Nel periodo in analisi vi è poi stata una contestuale contrazione dei dipendenti (-1,1%, circa 2.900 unità in meno). Il fenomeno appare peraltro limitato ai due gruppi francesi (Carrefour -17,1%, Auchan-Sma -8,1%).
Esselunga ha confermato nel 2013 i ricavi per mq di superficie (di gran lunga superiori con oltre 16.200 euro/mq, contro i circa 7.600 euro medi degli altri. Nel quadriennio Esselunga è l’unico operatore ad avere aumentato i ricavi per mq (+1,3%) mentre, rispetto al 2012, ha ceduto dell’1,2%. Gli altri gruppi si collocano tra i 6.800 euro/mq delle Coop (-2,5% sul 2009, -0,6% sul 2012) ed i 4.600 euro/mq di Gecos (-7,6% sul 2009, -4,9% sul 2012).
Flessioni assai importanti sul 2009 hanno interessato Carrefour (-15,8%) e Auchan (-13,9%). Solo Unicoop Firenze, all’interno di Coop Italia, ha riportato vendite per mq paragonabili a quelle di Esselunga con circa 13.600 euro per mq (seguita da Coop Liguria a 7.500 euro circa).
Anche esaminando il fatturato per punto vendita il quadro non muta: primeggia Esselunga a oltre 47 milioni nel 2013 (+11,2% sul 2009 e +0,1% sul 2012), davanti alle Coop (13,8 milioni, +27,1% sul 2009 e +27,5% sul 2012: incrementi influenzati dalla cessione nel 2013 dei discount Dico), Auchan-SMA (13,5 milioni, -7,4% sul 2009 e -3,6% sul 2012), Carrefour (8,7 milioni, -13,2% sul 2009 e -6,8% sul 2012) e Gecos (5 milioni, -9,7% sul 2009 e -5,7% sul 2012).
I livelli sono naturalmente influenzati dalla superficie per punto vendita: quasi 3.000 mq in media per Esselunga, 2.650 mq per Auchan-Sma, 1.950 mq per le Coop, 1.600 mq per Carrefour e circa 1.100 mq per Gecos. I dipendenti per 1000 mq di superficie di vendita sono massimi per Esselunga (49 unità), intermedi per l’aggregato delle Coop (33 unità), attorno alle 20 unità per i restanti Gruppi.

Focus - La Gdo in Italia: una presenza relativamente contenuta delle grandi superfici
In Italia la Gdo si caratterizza per una presenza relativamente contenuta delle grandi superfici (quelle superiori ai 1.000 mq, ndr): la loro quota è nel nostro Paese pari al 53% contro l’80% del Regno Unito, il 77% della Francia ed il 62% della Spagna. In effetti, il cosidetto “libero servizio” (superfici inferiori ai 400 mq) è in Italia pari al 22% del totale, quota superiore anche al dato spagnolo (19%). La Germania si caratterizza invece per la forte presenza di superfici tra i 400 e i 1.000 mq, costituite in buona parte da discount che rappresentano uno dei tratti distintivi del mercato tedesco.
Il mercato italiano è risultato particolarmente penalizzato dalla crisi: i volumi della Gdo tra 2008 e 2013 sono risultati stagnanti (+0,3%) ed i prezzi solo in modesta crescita (3%). I medesimi parametri riferiti alla media europea hanno segnato, rispettivamente, progressi pari al 3,5% ed al 12,7%. Tale dinamica è dipesa anche dalla minore concentrazione del mercato italiano ove manca una leadership forte per canale e territorio: i primi tre operatori rappresentano il 34% del mercato, contro il 61% del Regno Unito e della Germania, il 54% della Spagna ed il 53% della Francia. Nel 2013 l’area di vendita al servizio del commercio al dettaglio si è assestata in Italia a 63,1 milioni di mq, di cui il 39% facente capo alla Grande distribuzione organizzata (alimentare e non), il resto a piccoli esercizi tradizionali.
I punti vendita della Gdo alimentare si sono attestati a 28.232 unità, in riduzione dello 0,9% sul 2012; l’area di vendita è risultata pari a 17.224.126 mq, in calo dello 0,2% sul 2012, per una superficie media pari a 610 mq. La contrazione ha toccato in particolare gli ipermercati (superficie > 4500 mq), che hanno ceduto l’1,3% sul 2012 in termini di aree di vendita e lo 0,8% in punti vendita, e l’ampia categoria dei supermercati (dai 400 ai 2.500 mq) che sono calati dello 0,8% nelle superfici e dell’1,3% nei punti vendita.
In crescita invece i “superstore” (2.500-4.500 mq) sia per aree di vendita (1,8%) che punti vendita (2%). Vi è poi la formula discount che si muove più marcatamente in controtendenza (+2,3% le aree di vendita e +1,8% i punti vendita). Le vendite per mq sono ovunque in flessione nel 2013 e si attestano a 6.300 euro negli “iper”, a 7.950 euro nei “superstore”, a 5.320 nei supermarket fino ai 4.760 euro dei discount. La media della Gdo alimentare italiana si è attestata nel 2013 a 5.350 euro.
I dati di fatturato per l’intera Gdo a parità di negozi indicano nel primo semestre del 2014 una flessione dell’1,5%, un calo che non ha risparmiato né discount (-1,2%), né super (-0,90%) né ipermercati (-2,70%). Nel confronto con i principali Paesi europei i margini industriali espressi dalla Gdo alimentare italiana (mol/fatturato) si sono attestati nella media del periodo 2008-2012 su valori più bassi del 15% circa. Nel 2013 i maggiori operatori della Gdo alimentare per quota di mercato sono stati: Coop Italia (15%), Conad (11,4%), Selex (8,4%), Esselunga (8,2%), Auchan (7,3%), Carrefour (5,9%), Eurospin (4,7%), Despar (4,7%), Sigma (3,6%) e Gecos (3,2%).

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