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Consumare più frutta e verdura equivale ad una prevenzione di 20.000 decessi per malattie cardiovascolari, e un risparmio di 1,5 miliardi di euro di spesa sanitaria nel Paese. Lo rivela uno studio di Agroter tramite il suo Monitor Ortofrutta

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Consumare più frutta e verdura equivale ad una prevenzione di 20.000 decessi per malattie cardiovascolari

Il consumo di 200 grammi di frutta e verdura in più al giorno equivarrebbe ad una prevenzione di circa 20.000 decessi per malattie cardiovascolari, e un risparmio di 1,5 miliardi di euro di spesa sanitaria nel Paese. Emerge da uno studio dell’istituto forlivese Agroter tramite il suo Monitor Ortofrutta che, per la prima volta, approfondisce la correlazione fra consumo di frutta e verdura e spesa sanitaria nazionale. In base all’analisi, condotta da un pool di ricercatori coordinati da Roberto Della Casa, direttore di Agroter, docente di Marketing dei prodotti Agroalimentari all’Università di Bologna e tra i massimi esperti nazionali sul mercato dei prodotti ortofrutticoli, “l’aumento del consumo di 200 grammi al giorno di ortofrutta porterebbe ad un risparmio della spesa sanitaria per le sole malattie cardiovascolari, la prima causa di morte in Italia, di 1,5 miliardi di euro all’anno”.
Nel dettaglio, i dati elaborati da Agroter evidenziano come un italiano consumi mediamente 303 grammi di frutta e verdura al giorno: quindici anni fa, nel 2000, la quota era di 361 grammi. “L’ideale consumo di ortofrutta per una corretta alimentazione - si legge nella ricerca - dovrebbe essere oltre i 500 grammi. Se il calo dei consumi negli ultimi 15 anni non fosse accaduto si sarebbero potuti risparmiare ben 3,4 miliardi di euro oltre a prevenire 52.000 potenziali decessi da patologie cardiovascolari”. Secondo l’analisi condotta da Agroter, invertire la tendenza e tornare ai consumi di 15 anni fa, ossia a 361 grammi di ortofrutta/giorno pro-capite, “porterebbe, nei prossimi 8 anni, a risparmi collegati alla spesa sanitaria per le sole patologie cardiovascolari quantificabili in 3,3 miliardi di euro, mentre se si raggiungesse il traguardo più ambizioso, quello dei 503 grammi (+200 grammi) sempre nello stesso lasso di tempo, si potrebbe cumulare un risparmio di ben 8,9 miliardi di euro”.
Una cosa, viene osservato ancora nello studio, che cozza con la realtà attuale: secondo i risultati del Monitor Ortofrutta 2014, su un campione di 2.000 intervistati rappresentativo della popolazione italiana, infatti, è netto lo scostamento fra il percepito e la realtà in tema di consumi di ortofrutta. Solo il 9% ritiene di aver contribuito al calo dei consumi che si è registrato nel 2013 ed è purtroppo proseguito nel 2014, mentre il 21% addirittura parla di un aumento dei consumi. E’ evidente che gli italiani hanno una percezione errata di ciò che fanno o stanno barando per fare bella figura”. Inoltre, sempre su questo versante, i dati Istat evidenziano come il 45% della popolazione italiana risulti avere dei problemi con il peso (11% obesi, 31% sovrappeso, 3% sottopeso) mentre secondo l’analisi del Monitor l’87% degli intervistati afferma candidamente di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata.
Di fatto, chiosa la ricerca, “senza un forte investimento, pienamente giustificato dai risparmi a lungo termine sul sistema sanitario, si stima che nel 2022 i consumi continueranno a scendere fino ad arrivare a 277 grammi, facendo svanire così, più di quanto stia già succedendo, l’amata dieta mediterranea dalle tavole degli italiani”.

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