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Natale 2014: si spenderà più per il cibo (4,1 miliardi di euro) che per i regali, puntando sui grandi classici del “made in Italy”, e con più tempo in cucina, tra tradizione e risparmio. Così “Il Natale sulle tavole degli italiani” per Coldiretti/Ixè

Non Solo Vino
La tavola è in cima ai pensieri del Natale

Per la prima volta dall’inizio della crisi l’agroalimentare sorpassa i regali e diventa la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,1 miliardi di euro. Senza contare che il business enogastronomico delle festività “salva” almeno 30.000 posti di lavoro. In cucina, gli italiani, passeranno in media 3 ore e mezzo, e sulle tavole i prodotti più gettonati saranno i grandi classici della tradizione, spumante, panettone, pandoro, lenticchie e cotechino. Ecco gli atout dell’indagine Coldiretti/Ixè “Il Natale sulle tavole degli italiani”. Da cui emerge, in primis, che, per la prima volta, la spesa per imbandire la tavola, che assorbirà il 35% del budget delle famiglie, supererà quella per i regali in genere (25%).
Un terzo della spesa delle feste, dunque, è destinata a pranzi e cenoni, con un aumento del 10% sul 2013, per l’effetto congiunto della crisi che porta a ridimensionare le spese per i regali e a concentrarsi su spese utili, ma anche, del boom dell’enogastronomia.
“Appena il 9% degli italiani - precisa la Coldiretti - taglierà quest’anno la spesa per generi alimentari (erano il 12% nel 2013), mentre ben il 40% risparmierà sulle vacanze, il 38% sui divertimenti e il 36% sull’abbigliamento, mentre il 35% si comporterà come lo scorso anno. Non si rinuncia, dunque, a preparare pranzi e cenoni o a gratificare parenti e amici con gustosi omaggi utili ma - continua la Coldiretti - si qualifica la spesa, con una netta preferenza di prodotti del territorio locali e made in Italy.
“Si assiste - afferma la Coldiretti - a una fortissima attrazione verso la riscoperta del legame con i prodotti del territorio, e secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, il 69% degli italiani responsabili della preparazione dei pasti porterà in tavola prodotti made in Italy, il 27% addirittura locali o a chilometri zero e il 10% prodotti biologici, mentre un 17% guarderà alle offerte e al basso prezzo”.
“Acquistare prodotti italiani in un difficile momento di crisi significa anche sostenere il lavoro, l’economia e il territorio”, afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’agricoltura e l’alimentazione sono tra gli elementi di distintività del Paese che possono offrire un grande contributo ad una ripresa sostenibile e duratura che fa bene all’economia all’ambiente e alla salute”.

Focus - Natale, Coldiretti: “30.000 posti di lavoro da menu made in Italy. Dal low cost al lusso, dal tradizionale all’innovativo, dal solidale al sostenibile”
La scelta di un menu italiano per i pranzi ed i cenoni delle feste, ma anche quella del regalo enogastronomico veramente Made in Italy da mettere sotto l’albero, salva circa trentamila posti di lavoro. A dirlo Coldiretti nel rapporto “Il Natale sulle tavole degli italiani”, da cui emerge che dalle scelte di Natale degli italiani dipendono anche i posti i lavoro di una parte consistente dell’economia made in Italy, condizionando addirittura l’esistenza di interi comparti, dal pandoro al panettone, dai cotechini alle lenticchie, dalle stelle di Natale fino, in parte, agli spumanti.
“Dal low cost al lusso, dal tradizionale all’innovativo, dal solidale al sostenibile sono molte - sottolinea la Coldiretti - le opportunità offerte dall’agricoltura italiana per caratterizzare la tavola, distinguersi nei regali e aiutare l’economia, il lavoro e l’ambiente del proprio Paese in un difficile momento di crisi.
Una tendenza condivisa - precisa la Coldiretti - da quattro italiani su dieci (il 39%) che acquisteranno quest’anno prodotti alimentari confezionati anche nei tradizionali cesti dove i prodotti più gettonati sono lo spumante (66%), i dolci (62%), la frutta secca (57%), i salumi (55%), le lenticchie (51%) e l’olio extravergine (48%) che quest’anno è una vera rarità considerata l’annata particolarmente difficile. E per distinguersi nel Natale 2014 - sottolinea la Coldiretti - gli esempi di cesti alternativi sono tanti come quello innovativo con l’alga spirulina antistress nelle sue diverse composizioni, dalle scaglie alle compresse, dalla cioccolata ai formaggi. E, ancora, quello ambientale composto da tanti prodotti salvati dall’estinzione come il salame di mora romagnola, i fagioli del Purgatorio e la bagna cauda.
I più gettonati sono però - continua la Coldiretti - i cesti tradizionali dove non possono mancare le lenticchia di Castelluccio, il cotechino e lo spumante, ma per chi volesse invece scegliere un cesto vegetariano c’è un’ampia gamma di insolite verdure dal cavolo viola alla mela renetta grigia, dal sedano rosso alle patate viola. I più attenti agli altri invece possono optare per un cesto sociale dove protagonisti sono i prodotti realizzati da comunità di recupero, centri di assistenza per disabili o ex detenuti come, ad esempio, il primo panettone realizzato con la collaborazione di ragazzi svantaggiati con problemi psichici. Per chi non si accontenta e sfida la crisi c’è il cesto di lusso che può mettere in bella mostra una bottiglia di spumante Swarovsky da collezione mentre per chi punta sulla sobrietà - conclude la Coldiretti - c’è il cesto low cost con prodotti semplici della campagna, dalla farina per polenta al pane di Altamura, ma anche la frutta di stagione made in Italy”.

Focus - Coldiretti/Ixe’ 3,5 ore in cucina per Natale, è record da inizio crisi. Boom lenticchie e uva portafortuna (+6%), panettone batte pandoro
Gli italiani trascorreranno quest’anno 3,5 ore in media per la preparazione del pasto principale del Natale, con uno storico ritorno del fai da te casalingo che non si registrava dal dopoguerra. A dirlo l’analisi Coldiretti/Ixè “Il Natale sulle tavole degli italiani”. Il segnale è chiaro: l’enogastronomia nel 2014 è vincente in tutte le forme, dall’acquisto dei prodotti agli strumenti per la preparazione casalinga fai da te dei cibi, fino ai libri di cucina con le raccolte di ricette che, dal 2008 a oggi, sono cresciute del 70% e le copie stampate sono passate dai 2 milioni e mezzo all’inizio della crisi economica alle attuali 4 milioni e 200.000.
“A cambiare - sottolinea la Coldiretti - sono anche le tavole con un aumento del 6% di uva e lenticchie chiamate a portar fortuna contro la crisi, ma in generale sono i tutti prodotti tradizionali del made in Italy a crescere sulle tavole degli italiani mentre calano le mode esterofile del passato. Il panettone consumato dall’89% degli italiani - sottolinea la Coldiretti - vince la tradizionale sfida con il pandoro scelto “solo” dal 77% mentre non c’è partita nelle bollicine con l’89% degli italiani che brinderanno a spumante e solo il 14% con lo champagne. Una tendenza che si sta consolidando anche all’estero dove, con un aumento del 22% nelle bottiglie spedite, lo spumante italiano conquista le tavole nel mondo con il record storico nelle esportazioni sulla base dei dati Istat sul commercio estero nei primi otto mesi del 2014. Non sono mai state richieste cosi tante bollicine italiane come quest’anno, e il risultato è - precisa la Coldiretti - che il 2014 si chiuderà con la spedizione all’estero di poco meno di 300 milioni di bottiglie”.
Dopo spumante e panettone, sul podio dei prodotti irrinunciabili delle feste di fine anno sale sorprendentemente il cotechino, o lo zampone, che viene gustato a tavola da quasi tre italiani su quattro (73%) spesso in accoppiata con le lenticchie (78%). Il segno di una maggiore attenzione all’economia nazionale e alla sobrietà dei comportamenti viene anche dal fatto che le ostriche rimangono un must per appena il 9% degli italiani, mentre l’8% non rinuncia al caviale. In forte crescita del 9% è il menu a chilometri zero con i prodotti locali e di stagione che sarà servito al 43% degli italiani anche per aiutare il territorio e l’economia.
La tendenza a privilegiare un menu più nostrano spinge gli acquisti nei mercatini che nelle feste sono frequentati da più della metà degli italiani (53%), secondo l’ analisi Coldiretti/Ixè. Ad essere preferiti negli acquisti al mercatino sono proprio, per il 59% degli italiani, i prodotti enogastronomici.
“La migliore garanzia sull’originalità dei prodotti alimentari in vendita nei mercati è quella della presenza personale del produttore agricolo che - sottolinea la Coldiretti - puo’ offrire informazioni diretta sul luogo di produzione e sui metodi utilizzati. Per il cibo e le bevande - continua la Coldiretti - si registra infatti una tendenza al ritorno al contatto fisico con il produttore magari con acquisti direttamente in azienda o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, per assecondare la crescente voglia di conoscenza sulle caratteristiche del prodotto e sui metodi per ottenerlo. Una garanzia di genuinità, convenienza e, in molti casi, è anche possibile prepararsi o farsi preparare i tipici cesti natalizi con prodotti inimitabili caratteristici del territorio a chilometri zero. L’acquisto diretto dal produttore garantisce il miglior rapporto prezzo/qualità, con il taglio delle intermediazioni, ma è anche la garanzia del legame con il territorio”, afferma Roberto Moncalvo” nel sottolineare che “grazie alla Fondazione Campagna Amica si contano quasi 10.000 punti di vendita diretta dei produttori agricoli su tutto il territorio nazionale”.

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