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Il trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti Europa-Usa, le opportunità di sviluppo e tutela delle denominazioni e della sicurezza alimentare: ecco i temi più importanti dell’incontro tra De Castro e gli imprenditori agroalimentari

Il trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti Europa-Usa (Ttip), le opportunità di sviluppo e tutela delle denominazioni e della sicurezza alimentare: ecco i temi più importanti dell’incontro tra Paolo De Castro e gli imprenditori agroalimentari di rilievo nazionale a Verona, organizzato dalla rivista “L’Informatore Agrario”. Al centro del dibattito le opportunità e le minacce per l’Europa e per l’Italia, le cui esportazioni verso gli Stati Uniti raggiungono 3,5 miliardi di euro, con un saldo attivo della bilancia agroalimentare superiore ai 2 miliardi di euro, e che potrebbero comportare, grazie a un’apertura delle barriere, un incremento del 40% nel commercio Italia-Usa. Una prospettiva al momento minata da una visione negativa da parte di buona parte degli stati membri.
“Il negoziato sarà molto difficile: su 751 parlamentari europei sappiamo - ha anticipato Paolo De Castro - che almeno 200 sono contrari all’apertura delle barriere nel commercio con gli Stati Uniti. Il pregiudizio culturale nei confronti degli Stati Uniti, tacciato di avere una strategia di attacco alla conquista di nuovi mercati, fa spesso dimenticare il ruolo di primo piano dell’Europa e il fatto che ci giochiamo opportunità in un contesto competitivo che conta 350 milioni di abitanti, con un reddito doppio rispetto a quello europeo”.
Se si pensa che la Russia, verso la quale esportiamo per 14 miliardi di euro, conta 150 milioni di persone, si comprende la vastità di orizzonti commerciali negli Stati Uniti dove l’export europeo assomma oggi a 17 miliardi, la maggior parte provenienti dai Paesi membri del Sud Europa (le prime voci della bilancia commerciale sono vino, formaggi, pasta e conserve). D’altra parte il commercio Usa-Europa rappresenta il 50% del commercio mondiale.
In generale gli imprenditori agricoli hanno evidenziato che le maggiori difficoltà di penetrazione del mercato Usa non sono legate alla protezione delle certificazioni di origine, ma ad aspetti specifici. De Castro ha rassicurato gli imprenditori sulle opportunità per Dop e Igp; in questo senso, Gianni Zonin della Casa Vinicola Zonin ha richiesto la strenua difesa delle denominazioni: “l’Italia, con le norme restrittive che ci siamo posti, gioca da perdente se non fa imporre anche agli altri Paesi le sue regole a tutela dei vini e dei prodotti di qualità”.

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