L’Università Luiss di Roma inaugura un “orto condiviso”: uno spazio verde di 500 mq coltivato con prodotti di stagione rigorosamente biologici, che sarà curato interamente da un gruppo di studenti, professori e personale amministrativo

Fare l’orto, soprattutto all’interno delle aree urbane, non è più una novità. È molto facile trovare nelle città spazi dove ci si può coltivare da soli le proprie verdure, ma ora l’“ortomania” rompe un altro muro ed entra dentro le Università. E non una qualsiasi, ma dentro una dei centri universitari più rinomati d’Italia. La Luiss di Roma inaugura un “orto condiviso”: uno spazio verde di 500 metri quadrati coltivato con prodotti di stagione rigorosamente biologici, che sarà curato interamente da un gruppo di studenti, professori e personale amministrativo.
Il progetto si inserisce nel più ampio programma dedicato alla riduzione degli sprechi. In concomitanza al taglio del nastro dell’orto, c’è anche il Premio “Non Sprecare” legato anche allo sviluppo di un nuovo modello di “economia circolare”. La Luiss ricorda al proposito che, secondo stime di McKinsey, tra il 60 e l’80% delle risorse viene oggi sprecato al termine del percorso lineare di estrazione-produzione-consumo-rifiuto dei prodotti. Mentre, grazie all’economia circolare, solo nel mercato dei prodotti di largo consumo, si potrebbero risparmiare 700 miliardi di dollari all’anno. E solo per l’Italia 10 miliardi di euro di derrate alimentari attualmente disperse.