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Più trasparenza nel food & beverage: dal 13 dicembre il menu del ristorante diventa come il bugiardino dei medicinali. Un minuzioso elenco che segnala la presenza nei piatti di sostanze che provocano intolleranze ma i gestori sono già in rivolta

Più trasparenza nel food & beverage: dal 13 dicembre il menu del ristorante diventa come il bugiardino dei medicinali: sarà obbligatorio fornire un minuzioso elenco che segnala la presenza, nei piatti, di sostanze che possono provocare intolleranze alimentari e allergia. Ma i gestori sono già in rivolta per questo regolamento comunitario che entrerà in vigore in contemporanea in tutti i Paesi membri Ue, e che obbliga le imprese che operano nell’alimentare, preconfezionato e non, a indicare in etichetta i componenti che potrebbero scatenare nei soggetti sensibili delle reazioni pericolose.
Non ci sarà più ingrediente segreto che tenga, quindi, e anche al ristorante i clienti saranno informati della presenza o meno di uno o più dei 14 principali nutrienti responsabili delle intolleranze alimentari di due milioni e mezzo di italiani e di 21 milioni di europei. Oppure, i componenti in questione, dovranno essere presentati da un “addetto agli allergeni” che li elencherà quando si sceglie un piatto, affiancando il cameriere e il sommelier. E tutto dovrà essere aggiornato cambiando i menu. Trasparenza degli ingredienti, anche se nascosti nelle pieghe della conservazione seppur naturale. Vedi i solfiti per “lucidare” frutta e verdura o quelli del vino bianco, vedi il lattosio nei salumi, vedi lo zucchero nel pane, vedi il lisozima di uovo che arricchisce il grana padano ma non il reggiano. L’obiettivo dichiarato è garantire la trasparenza ai consumatori e metterne al sicuro la salute. Ma rischia di trasformarsi in un boomerang per gli esercizi commerciali più piccoli, già sul piede di guerra.
“A tre anni dalla pubblicazione del regolamento europeo - denuncia Lino Enrico Stoppani, presidente della Fipe-Federazione Italiana Pubblici Esercizi - gli esercenti italiani attendono ancora di sapere quali indicazioni dovranno fornire e come lo dovranno fare. E non sanno l’entità delle sanzioni in caso di inadempimento. L’inerzia dei nostri governanti è inaccettabile”.

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