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Un birra dalla terra del Sagrantino di Montefalco: è il “divertissement di apprendisti stregoni” di Marco Caprai, autore della rinascita del celebre vino umbro. E’ la “Merabirra”, da malto d’orzo coltivato accanto ai vigneti ed acqua di fonti locali

Una birra dalla terra del Sagrantino di Montefalco: è firmata da Marco Caprai, alla guida della cantina che ha rilanciato il celebre vino umbro alla ribalta internazionale. Si chiama “Merabirra” e nasce dal malto d’orzo coltivato su un terreno di circa 5 ettari a Montefalco, accanto ai vigneti del Sagrantino. “Un piccolo divertissement da apprendisti stregoni”, l’ha definito lo stesso Caprai, che ha portato, per ora, alla produzione di 5.000 bottiglie, materialmente affidata agli esperti della Birra Flea di Gualdo Tadino, che impiega acqua solo delle fonti locali.
A fornire l’idea iniziale è stato Caprai, che provvederà anche a commercializzare il prodotto con la sua cantina, la Arnaldo Caprai, che ha affinato la sua “ricetta” con il birraio Matteo Minelli. Ne è nata una birra ambrata, con una gradazione alcolica di 6,3 gradi. E non è detto che, in futuro, per la realizzazione di questa particolare birra, non possano essere anche utilizzate le barriques dismesse del famoso Sagrantino.
“L’anno scorso avevamo un terreno per noi marginale - ha detto Caprai spiegando la genesi dell’idea ieri sera in cantina a Montefalco - e abbiamo deciso di utilizzarlo per produrre il malto d’orzo. Poi abbiamo voluto provare a fare questa birra e ci siamo riusciti. Penso che mettere insieme le imprese, fare rete, sia ormai un fattore decisivo per lo sviluppo del mondo agricolo”.
Info: www.arnaldocaprai.it

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