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La Lombardia ha la sua “banca della terra”: un inventario di terreni incolti disponibili, pubblici e privati, consultabile sul web attraverso il sistema informativo agricolo della Regione, destinato a incentivare il loro affidamento ai giovani

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La Lombardia ha la sua “banca della terra”: un inventario di terreni incolti disponibili

La Lombardia ha istituito la sua “banca della terra”: un inventario di terreni incolti disponibili, pubblici e privati, consultabile sul web attraverso il sistema informativo agricolo della Regione, destinato a incentivare il loro affidamento ai giovani. Il provvedimento che ha dato vita a questo progetto è stato votato all’unanimità dal Consiglio regionale lombardo durante la seduta che si è protratta in nottata. Nel testo è previsto uno stanziamento iniziale di 50.000 euro.

“Lo scopo di questo archivio - ha spiegato il relatore della legge, Federico Lena (Lega Nord) - è contrastare l’abbandono dei terreni, mantenere e incrementare la produttività agricola e favorire il ricambio generazionale affidando ai giovani e alle donne le terre demaniali abbandonate e gestire il patrimonio agricolo nelle zone in cui oggi non si fa più attività”. La Regione chiederà ai comuni e ai privati di segnalare le terre incolte da almeno 2 anni; una prima verifica dei dati avverrà a giugno del 2015. La “banca della terra lombarda” ha incontrato il favore anche delle opposizioni per “la possibilità che viene data di recuperare aree incolte e terreni abbandonati e, a cittadini e associazioni, di poter coltivare un appezzamento”, come spiega in una nota il consigliere del Pd Agostino Alloni.

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