02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Oltre 20.000 aziende, per un business che supera il miliardo di euro, e che vuol dire anche conservazione del territorio: è il fenomeno “agriturismo” in Italia, al centro di “AgrieTour”, di scena dal 14 al 16 novembre ad Arezzo

Non Solo Vino
Agriturismo un settore che cresce

Oltre 20.000 aziende, protagoniste di una crescita costante negli ultimi anni, nonostante una crisi che coinvolge anche il turismo in generale, con un modello di business che aiuta anche al mantenimento dell’ambiente, considerando che ogni posto letto corrisponde ad un ettaro di terra, e che ha un giro d’affari annuo che supera il miliardo di euro, con un fatturato medio delle aziende che appare in leggera ma progressiva diminuzione visto l’aumento del numero delle unità, arrivando ad attestarsi poco al di sotto dei 60.000 euro.
Rcco, in estrema sintesi, il ritratto del fenomeno “agriturismo” in Italia secondo Ismea, che sarà al centro di “AgrieTour”, il salone dedicato alla vacanza in campagna di scena dal 14 al 16 novembre ad Arezzo Fiere e Congressi (www.agrietour.it)
Nel dettaglio, il 45,1% delle aziende agrituristiche si trova nel Nord del Paese, il 34,4% nel Centro e il restante 20,5% nel Mezzogiorno. In particolare, nelle Regioni settentrionali e nel Mezzogiorno si concentra la percentuale più alta delle aziende con ristorazione (rispettivamente il 44,8% e il 32,1% del totale), mentre nell’Italia centrale è presente il 59,1% degli agriturismi con degustazione. La Toscana resta la regione leader del settore con 4.074 aziende agrituristiche, seguita dal Trentino Alto-Adige con i suoi 3.229 agriturismi e dal Veneto (1.222), quarto posto per la Lombardia (1.132 aziende) e quinto per l’Umbria (1.052). Molto buone anche le cifre del Sud: la Calabria conta 466 strutture e la Sicilia 457. Resta anche la regione leader per quanto riguarda le quote rosa: gli agriturismi toscani a conduzione femminile rappresentano oltre il 40% del totale rispetto alla media nazionale (34%).
Anche sul fronte ristorazione la media resta alta: sono circa mille quelle che offrono questa attività; 1.256 quelle che propongono la degustazione dei prodotti tipici.
Un dato importante messo in luce dall’Istat riporta che tra il 1998 (anno di istituzione della legge sull’agriturismo) e il 2013 le aziende agrituristiche sono aumentate complessivamente di circa il 150%. Contestualmente sono cresciute le attività proposte dalle strutture: l’escursionismo è aumentato del 65,9% e l’equitazione del 27,5%. Oggi l’alloggio e la ristorazione costituiscono le principali attività agrituristiche, spesso arricchite dalla degustazione e da altre attività.
E c’è anche l’identikit dell’agriturista: secondo l’ormai tradizionale indagine condotta dal portale Agriturismo.it (che quest’anno sarà svelata nella giornata di venerdì 15 novembre) il turista sceglie l’agriturismo per degustare la cucina e immergersi nella natura (38%), a seguire (16%) preferisce un’azienda dove provare un po’ tutte le peculiarità di questo tipo di vacanza: natura, enogastronomia, relax e attività dentro e fuori l’agriturismo. Seguono a distanza le preferenze per una vacanza incentrata sull’attività dentro e fuori l’azienda. Se gli agrituristi italiani propendono per una vacanza all’insegna del mangiar sano (84%) e del risparmio (91%), gli agrituristi stranieri cercano nella vacanza in agriturismo la tranquillità (84%) e l’attenzione all’ambiente (79%). Tra il 2009 e il 2012 cresce l’età media degli agrituristi: si registra un forte calo degli under 35 mentre aumentano gli over 50.

Nel 2009 i turisti rurali sotto i 35 anni erano quasi il 20%, oggi sono il 10%. Gli over 50 crescono, infatti del 9% (da 30% al 39%). Varia anche il tipo di compagnia scelta per la vacanza in agriturismo: se nel 2009 si sceglieva principalmente il proprio partner (57% contro 50%), oggi si preferisce soggiornare in agriturismo con tutta la famiglia, bambini compresi (54% contro 48%). Le famiglie scelgono l’agriturismo per rilassarsi e degustare la cucina ma allo stesso tempo visitare attrazioni naturalistiche o storiche nei dintorni (36%) e fare attività nell’azienda (20% contro il 16% della media). Le famiglie sono particolarmente attente agli agriturismi che offrono un ambiente familiare (48% contro il 44% della media) e naturalmente, spazi e attività dedicati ai bambini (38% conto il 23% della media). Fra le attività più gettonate l’equitazione (34% contro il 28% della media).
Ma cresce anche il fenomeno delle “fattorie didattiche” in Italia, ormai oltre 3.000 secondo Agriturist, l’associazione agrituristica di Confagricoltura. La regione leader del settore resta, come per l’offerta agrituristica, la Toscana con circa 700 strutture adibite alla didattica . Seguono poi, stando sempre alle stime di Agriturist, l’Emilia Romagna (330), il Piemonte (250), la Campania (235) e il Veneto (circa 220). Il fatturato annuale del settore delle Fattorie Didattiche è calcolato intorno ai 12 milioni di euro, mentre il prezzo per visita è pari a 6/10 euro a persona a cui vanno aggiunti altri 6-12 euro per la merenda o il pranzo.
Ora al settore, per fare il salto di qualità, come richiede la stragrande maggioranza dei turisti stranieri, ricorda Ismea, serve una classificazione unica, sul modello degli alberghi. E proprio dal 1 gennaio 2015 sarà on line il portale del Ministero delle Politiche Agricole che metterà insieme per la prima volta le oltre 20.000 strutture italiane.
Il marchio unico, secondo il report che ha sondato le opinioni di potenziali turisti da Giappone, Sud Corea, Usa, Canada, Brasile, Australia, Cina, Regno Unito, Germania e Danimarca, ha un ruolo fondamentale in termini di comunicazione di quelle che sono le sensazioni italiane, oltre ad una uniformità di valutazione e livello mondiale. Ma quello che si chiede è anche riconoscibilità nelle varie lingue, italiano compreso. Pay-off che diano una maggiore e immediata comprensibilità oltre alla possibilità di cogliere le sottigliezze di ogni espressione linguistica. Un segnale di attenzione e benvenuto, di quella ospitalità che chiede anche modulazione accurata dei contenuti esplicativi ed emotivi.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli