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La furia di “Attila” si abbatte sulla raccolta delle olive in pieno svolgimento in Italia con grandi difficoltà dovute alle condizioni climatiche che fanno stimare un calo della produzione dell’olio del 30% (300.000 tonnellate). Così la Coldiretti

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La furia di “Attila”, con vento forte e precipitazioni, si abbatte sulla raccolta di olive che è in pieno svolgimento in Italia con grandi difficoltà che fanno stimare un calo della produzione dell’olio di oliva del 30%, a 300.000 tonnellate. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ondata di maltempo che sta sferzando l’Italia dopo un ottobre bollente che ha già abbattuto migliaia di piante e rami e sta creando grandi difficoltà nelle campagne.

Il cambiamento improvviso delle condizioni climatiche, sottolinea la Coldiretti, sta ostacolando le operazioni di raccolta a macchia di leopardo lungo tutto il territorio con la caduta dei frutti in una annata particolarmente scarsa, con una produzione stima attorno a 300.000 tonnellate. “In queste condizioni – dice Coldiretti - l’Italia rischia addirittura di perdere il secondo posto come produttore mondiale dietro la Spagna a favore della Grecia. L’Italia può contare su un patrimonio di circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno con un fatturato del settore stimato in 2 miliardi di euro ed un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative”.

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