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“Aiutateci a portare la grande questione alimentare globale fuori dai confini degli addetti ai lavori. Vi aspettiamo ad Expo 2015”: così il Ministro delle Politiche Agricole Martina, a Terra Madre. Con le parole di Michelle Obama e Papa Francesco

“Aiutateci a rendere sempre più evidente che il cibo, la grande questione alimentare globale, è questione chiave per il futuro di questo pianeta, questione che attraverserà i confini, cambierà gli equilibri, porterà alla ribalta nuovi attori, a nuovi conflitti. Una questione che non si può dibattere solo tra addetti ai lavori. E la grande forza di Terra Madre è proprio quella di portare fuori dal contesto degli addetti ai lavori questo tema di cui non si parla ancora a sufficienza”. Parole, rivolte alle delegazioni di tutto il mondo, del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, nell’inaugurazione di Terra Madre, a Torino insieme al Salone del Gusto (23-27 ottobre, www.salonedelgusto.it ).
“Eppure ciò che mangi è ciò che sei - ha aggiunto Martina - è cittadinanza, è quello che ha fatto dell’Italia un punto di forza di questo racconto, che parla della potenza della biodiversità italiana, del patrimonio di cultura del cibo dei nostri Paesi e comunità locali. L’edizione è dedicata al tema dell’“agricoltura familiare”. Qualcuno pensa ancora che sia roba da museo, che sia il passato. I numeri dicono il contrario, sono impressionanti: solo in Italia, 9 imprese su 10 sono a carattere familiare. Sono lo scheletro contadino di un Paese che guarda al futuro, che deve discutere della modernità del tema del cibo. Da qui ad Expo2015 a Milano, c’è un filo che tiene insieme questa discussione: aiutateci ad aprire questo discorso per portarlo dentro ad Expo2015, il cui tema è “Nutrire il Pianeta - Energia per la Vita”, che in poche parole vuol dire come garantire cibo sano e sufficiente per una popolazione che cresce, e porre fine a controsensi come l’obesità, lo spreco di cibo, ai terreni agricoli sottratti al cibo per produrre energia e carburanti. Aiutateci a fare di Expo2015 un appuntamento per contribuire a discutere di questo, in sede di Nazioni Unite, come il prossimo obiettivo del Millennio. Viviamola insieme questa avventura, e così si capirà perché vale pena alzare il livello della sfida su questi temi anche nella scuole, con i giovani.
É una grande occasione, anche per l’Europa per ridefinire se stessa, e per la comunità internazionale tutta. Dal basso, anche con questi appuntamenti, possiamo raccontare altra idea di relazioni tra i popoli, di cittadinanza globale, di convivenza civile. Vi aspettiamo ad Expo2015”.
Nella cerimonia anche contributi importanti, come le parole di Papa Francesco: “che questo evento - ha detto in un messaggio - susciti un rinnovato impegno affinché nel mondo non manchi a nessuno il necessario sostentamento”. O quelle delle first lady Usa, Michelle Obama, da sempre in prima linea contro l’obesità e impegnata nel diffondere la cultura della sana alimentazione. “Grazie per ciò che state facendo - ha detto in un video messaggio - per promuovere un’alimentazione sana e nutriente per comunità e famiglie, per sensibilizzare il mondo su questi temi. Mi rendo conto quando sia importante produrre cibo sano nelle Comunità, ed è il motivo per cui ho costruito il progetto dell’orto della Casa Bianca, è un bel modo per insegnare ai bambini da dove viene il cibo vero e come mangiare bene e sano. Il vostro lavoro è fondamentale per il futuro. Grazie ancora, con i migliori auguri per il successo del vostro evento”.
Ad introdurre i saluti di Michelle Obama è stata Alice Waters, vice presidente mondiale di Slow Food e pioniera del progetto degli “Edible Schoolyards”, gli orti delle scuole americane: “nel 1971 il filosofo francese Brillat-Savarin disse che il destino delle Nazioni dipende da come si nutrono. Un’ idea - ha spiegato - che non mi abbandona mai nel mio lavoro negli Usa. Ma quando vengo qui, a Terra Madre, so che questa idea va oltre i confini delle singole nazioni. Affrontiamo le stesse sfide in tutto il mondo: una crisi globale di salute, ambiente cultura. Noi contadini, cuochi, educatori, artisti e attivisti di Terra Madre lo sappiamo, siamo pezzi di un mosaico bellissimo, siamo difensori della terra e del cibo, abbiamo le conoscenze e abilità per risolvere i problemi del mondo. Fondamentale, in questo senso, la scuola: in Usa ci va il 20% della popolazioni: applicando il “buono, pulito e giusto” di Slow Food nelle mense, le scuole diventano potenti motori economici di produzione di cibo sostenibile, capaci di cambiare i sistemi agricoli. Se le scuole pagassero direttamente gli agricoltori per quello che producono, diventerebbero co-produttori, contadini ed insegnanti sarebbero colleghi. Dobbiamo riportare i bambini a tavola, nutrirli a scuola con cibo vero è la cosa giusta da fare, lo sappiamo. Abbiamo le fondamenta morali: ora è tempo di unire le nostre forze e realizzare la nostra idea”.
Non è mancato il saluto del direttore generale Fao, Graziano da Silva, che ha ricordato l’importanza dell’agricoltura familiare: “le aziende agricole fino a 2 ettari sono l’84% di tutte le aziende agricole del mondo - ha scritto in una lettera - ma incidono per il 12% sul totale dei terreni coltivati, e producono oltre la metà del cibo del mondo. E senza adeguato sostegno. Chissà cosa farebbero con l’assistenza di cui hanno bisogno”.

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