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Fonte Ansa: da McDonald’s a Coca Cola, crisi non risparmia nessuno. Male conti del “re dell’hamburger” (utile netto a -30% nel 2014, calo peggiore dal 2007), cura “dimagrante” per leader delle bibite con tagli ai costi di 3 miliardi di dollari l’anno

Il junk food non tira più: sulle tavole più salutiste di tutto il mondo, insalate e cibi sani sostituiscono hamburger e patatine. E le bibite gassate e zuccherate lasciano il posto all’acqua o bevande più sane. Un trend in atto da tempo che si fa sentire, in tutta la sua forza, sui conti di colossi come McDonald’s e Coca-Cola, che perdono terreno anche a fronte di una concorrenza più agguerrita. E corrono ai ripari: Coca-Cola annuncia una cura “dimagrante” con tagli ai costi per 3 miliardi di dollari l’anno entro il 2019, e McDonald’s si impegna a cambi sostanziali alle sue attività per migliorare l’esperienza dei clienti. “La nostra performance è al di sotto delle nostre attese”, afferma senza mezzi termini l’amministratore delegato di McDonald’s, Don Thompson, sottolineando che i “venti contrari interni e esterni si sono dimostrati più forti del previsto e continueranno nel quarto trimestre. Queste sfide significative richiedono cambi significativi” mette in evidenza Thompson.

L’utile netto di McDonald’s è calato nel terzo trimestre 2014 del 30% - il calo maggiore, secondo alcune stime dal 2007 - a 1,07 miliardi di dollari su ricavi scesi del 5% a 6,99 miliardi di dollari. Il gigante degli hamburger risente della riduzione delle vendite in Cina dopo lo scandalo che ha travolto uno dei suoi fornitori di carne e del rallentamento in Russia e Stati Uniti, dove non riesce a conquistare i più giovani e a rafforzare il proprio menu. “Dobbiamo dimostrare ai nostri consumatori che capiamo i problemi che ci troviamo ad affrontare e che stiamo assumendo misure per cambiare radicalmente il nostro approccio” aggiunge Thompson.

La crescente consapevolezza del problema dell’obesità e la crescente contrarietà alla bibite gassate ritenute in parte responsabili del fenomeno, pesano anche su Coca Cola. Il terzo trimestre si chiude con un utile netto in calo del 14% a 2,11 miliardi di dollari su ricavi in calo a 11,98 miliardi di dollari. “Abbiamo esaminato i progressi fatti e realizzato che la portata e la velocità delle nostre azioni, sulla base delle strategie delineate all’inizio dell’anno deve accelerare” afferma l’amministratore delegato di Coca-Cola, Muhtar Kent. Mettendo in guardia sulla possibilità che i target finanziari potrebbero non essere raggiunti, Coca-Cola annuncia un piano di taglio delle spese da 3 miliardi di dollari l’anno entro il 2019, una cifra superiore al 1 miliardo l’anno annunciato nel piano triennale svelato a febbraio 2014.

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