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Novità importanti in arrivo per i salumi made in Italy, soprattutto per prodotti come prosciutto cotto e culatello: nelle prossime settimane la proposta di decreto ministeriale dello Sviluppo Economico, ora al vaglio delle Politiche Agricole

Non Solo Vino
Il Culatello di Zibello Dop

Novità importanti in arrivo per i salumi made in Italy, che solo nella prima metà del 2014 hanno esportato prodotti per 70.630 tonnellate (+7% sul 2013) e 590 milioni di euro (+8,4%) secondo i dati Assica. Arriverà nelle prossime settimane la proposta di schema di decreto ministeriale dello Sviluppo Economico, ora la vaglio dei tecnici del Ministero delle Politiche Agricole. Le novità, anticipa l’Ansa, riguardano soprattutto il prosciutto cotto e il Culatello. Quest’ultimo in particolare avrà finalmente delle regole di produzione e commercializzazione. Il Culatello infatti, pur essendo considerato una delle produzioni di eccellenze del “made in Italy”, non è al momento normato, l’unico disciplinare di produzione è quello relativo alla Dop “Culatello di Zibello”.
Il decreto, invece, definisce in maniera dettagliata ingredienti, peso minimo, stagionatura (che deve essere almeno di 9 mesi), caratteristiche, modalità di vendita del culatello, introducendo anche la legatura meccanica per il prodotto commercializzato preaffettato.
E più trasparenza è prevista anche per il prosciutto cotto. In particolare si prevede che i “prosciutti cotti” a base di altre specie animali diverse dal suino presenti sul mercato, abbiano in etichetta ’’la denominazione di vendita integrata dal riferimento alla specie animale impiegata”.
Questo vuol dire per esempio che la cosiddetta “tacchinella” in vendita nei supermercati dovrà indicare in etichetta che si tratta di “prosciutto cotto di tacchino”. In particolare questa prescrizione ha suscitato alcune interpretazioni controverse. Secondo la Coldiretti le novità introdotte nella proposta di schema di decreto introdurrebbero la possibilità di fare “il prosciutto cotto anche utilizzando carne di altre specie, creando confusione nei consumatori sul reale contenuto del prodotto che acquistano”.
“Il decreto - controbatte Assica, l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi - dice esattamente l’opposto: impone a chi fa prosciutti cotti usando carne di altre specie di indicare in chiaro questa circostanza e di utilizzare solo la coscia. Così quando il consumatore trova scritto solo ’prosciutto cotto’ sarà sicuro che è fatto con la coscia di suino”. Tra le altre novità contenute nel decreto c’è anche il via libera all’utilizzo di sale iodato e la possibilità di indicare l’assenza di additivi o di ingredienti per la denominazione “prosciutto cotto”, “prosciutto cotto scelto” e “prosciutto cotto di alta qualità”. In generale per tutti salumi, invece, le aziende che utilizzano come conservanti ingredienti con nitrati e/o nitriti non potranno più vantare l’assenza di conservanti.

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