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Il gusto italiano nel mondo non sembra conoscere crisi. E anche l’export di salumi del Belpaese archiviano la prima metà del 2014 con il segno positivo: +7% in volumi e +8,4% in valore secondo i dati di Assica

Non Solo Vino
Il gusto italiano dei salumi nel mondo non sembra conoscere crisi

Il gusto italiano nel mondo non sembra conoscere crisi. E anche le esportazioni di salumi del Belpaese archiviano la prima metà del 2014 con il segno positivo: +7% in volumi (70.630 tonnellate) e +8,4% in valore (590,8 milioni di euro). A dirlo i dati elaborati da Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, aderente a Confindustria) su base Istat.

Un risultato che conferma il trend del primo trimestre e l’accelerazione della performance del settore nel 2013, pur in un contesto di aumento delle barriere non tariffarie in mercati importanti come Usa e Russia. Il settore ha un andamento migliore sia rispetto all’alimentare in generale (+2,9%) sia rispetto all’export complessivo del Paese (+1,4%).

“Siamo soddisfatti da questo risultato, che testimonia quanto siano apprezzati i nostri salumi nel mondo. Risultato che è messo in pericolo dal fatto che nel secondo semestre vedremo le gravi conseguenza della guerra delle sanzioni con la Russia, oltre che dal persistere delle barriere commerciali che continuano a limitare l’export verso alcuni importanti mercati come gli Stati Uniti, il Brasile, la Cina, eccetera. Quella dell’abbattimento delle barriere è un obiettivo che Assica non smetterà mai di perseguire. Il superamento di questi limiti, spesso pretestuosi, è anche l’unica via di crescita per l’industria dei salumi”, ha affermato Lisa Ferrarini, Presidente di Assica.

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