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Federalimentare, come già ipotizzato da WineNews, ha eletto Luigi Scordamaglia alla Presidenza per il quadriennio 2015-2018: “i miei sforzi per ridare centralità, rilevanza e visibilità all’industria alimentare italiana”

Non Solo Vino
Luigi Scordamaglia, presidente Federalimentare

L’Assemblea Federalimentare, come già ipotizzato da WineNews, ha eletto Luigi Scordamaglia alla Presidenza della Federazione per il quadriennio 2015-2018: Scordamaglia succederà a Filippo Ferrua Magliani a partire dal 1 gennaio 2015. Scordamaglia, 48 anni, sposato con due figli, vanta una consolidata esperienza presso aziende ed istituzioni del settore alimentare. Dal 2006 è Amministratore Delegato Inalca Spa, Gruppo Cremonini, Società leader in Europa nelle carni bovine e presente in 40 Paesi, con 4000 dipendenti e 1,6 miliardi di fatturato. Federalimentare è la Federazione di Confindustria che riunisce le 18 Associazioni di categoria dell’Industria alimentare, secondo settore manifatturiero del Paese, con 132 miliardi di fatturato, 26 miliardi di export, oltre 6.800 imprese e 385.000 addetti.
Nel ringraziare per la fiducia accordatagli, il neo Presidente Scordamaglia ha assicurato che “tutti i suoi sforzi saranno finalizzati a ridare centralità, rilevanza e visibilità all’industria alimentare italiana come asse portante della nostra economia e motore di rilancio del nostro Paese. La nostra Federazione - ha detto Scordamaglia - dovrà essere percepita come organizzazione di rappresentanza unica ed unitaria dell’industria alimentare, quasi un emblema, un marchio identificativo in cui far riconoscere con orgoglio i tanti imprenditori che hanno contribuito alla straordinaria immagine che il food and beverage made in Italy ha nel mondo. Per quanto riguarda l’attività della nostra Federazione - conclude Scordamaglia - non è più tempo di disperdersi su mille attività: pochi, chiari e condivisi devono essere gli elementi su cui concentrarsi: rappresentare con orgoglio e determinazione il nostro mondo industriale nei confronti delle istituzioni, comunicare incessantemente l’enorme valore aggiunto che l’alimentare italiano rappresenta per questo Paese, partecipare attivamente al sempre più importante processo di internazionalizzazione delle nostre aziende, essere punto di riferimento concreto ma realistico nelle relazioni industriali”.
“È stato un quadriennio difficile - ha concluso il presidente uscente di Federalimentare, Ferrua - caratterizzato da una crisi economica senza precedenti dal Dopoguerra che ha colpito duramente anche un settore tradizionalmente anticiclico come quello alimentare. È diminuita la produzione, sono crollati i consumi, solo l’export ha tenuto grazie alla forza del Made in Italy. Un contesto esterno che ha reso necessario operare sull’emergenza piuttosto che sullo sviluppo organizzativo della Federazione; penso che la nuova presidenza - ha auspicato - saprà cogliere il momento dell’auspicata ripartenza del Paese per avviare un processo di crescita federativa a cominciare dalla straordinaria opportunità, che lascio in eredità, della partecipazione all’Expo2015 con un Padiglione Federalimentare per ospitare le eccellenze del sistema industriale alimentare italiano”.

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