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Il Teatro Greco, nell’omonimo quartiere alla periferia di Milano, ospiterà una mensa per i poveri d’eccezione: 96 posti a sedere, e gli avanzi dell’Expo cucinati dai grandi cuochi stellati d’Italia e del mondo, da Bottura a Ducasse

Se nutrire il pianeta è il grande tema dell’Expo 2015, l’iniziativa che animerà il Teatro Greco, nell’omonimo quartiere alla periferia di Milano, per tutto il mese di maggio, è senza dubbio la più centrata: qui, infatti, verrà allestito il Refettorio ambrosiano, una mensa per i poveri da 96 posti, ed a gestirla sarà uno chef d’eccezione, Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena. Ma non sarà solo, perché con lui ci saranno 20 grandi cuochi italiani e 20 stranieri, dal mitico Ducasse a Cedroni, da Uliassi a Scabin, da Crippa a Oldani, passando per Berton, insieme per cucinare gli avanzi dell’Expo e rendere la vita dei più poveri, almeno per qualche settimana, un’esperienza indimenticabile.
Nel Refettorio, aperto per tutto maggio 2015, saranno cucinati gli avanzi dei padiglioni di Expo 2015, da chi ha deciso di entrare in cucina in modo etico, come in un ideale ritorno alle origini: “avevo voglia di restituire un po’ del mio successo - racconta Bottura - e dimostrare che non siamo personaggi egocentrici. Quando è arrivata la terza stella Michelin, ho pensato che avevo conquistato un simile traguardo cucinando croste bollite di parmigiano”. A far scattare la molla, le parole di Papa Francesco (che, annuncia Bottura, “ha promesso che verrà a trovarci”), dal suo Buon Pranzo ai messaggi di solidarietà quotidiana: da lì è nata la decisione di contattare Luca Bressan, titolare di Caritas, con cui ha preso forma il progetto, con il placet del cardinale Angelo Scola: “l’iniziativa ci aiuta ad equilibrare l’esperienza del bisogno, partendo dal bisogno più radicale quello del cibo, che coinvolge nel mondo 800 milioni di persone”. E non è finita, perché l’eccellenza gastronomica mondiale si affiancherà a quella artistica espressa dai tavoli, creati in legno di quercia dai grandi designer italiani, da Cibic a Bellini, da Lissoni a Urquiola.

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