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“Arrivare a ridurre del 50% la fame nel mondo entro il 2015 è possibile, se gli sforzi verranno intensificati”. Lo sottolinea il Rapporto sullo Stato dell’insicurezza alimentare nel mondo 2014 presentato da Fao, Ifad e Programma Alimentare Mondiale

È “a portata di mano” l’Obiettivo di Sviluppo del Millennio della riduzione del 50% della fame nel mondo entro il 2015 “se gli sforzi adeguati ed immediati verranno intensificati”. Lo sottolinea il Rapporto sullo Stato dell’insicurezza alimentare nel mondo (Sofi) 2014 presentato dalla Fao, con Ifad e il Programma Alimentare Mondiale (Pam).
“Ad oggi - precisa il Rapporto Sofi 2014 della Fao con Ifad e Pam - 63 Paesi in via di sviluppo hanno raggiunto l’obiettivo di dimezzare la percentuale di persone denutrite, e altri sei sono sulla buona strada. A livello globale nei dieci anni il numero delle persone che soffrono la fame è in calo di 100 milioni di persone. Se il dato è in discesa, tuttavia, sono ancora 805 milioni le persone cronicamente sottoalimentate, circa uno su nove soffrono la fame” secondo il nuovo rapporto delle Nazioni Unite.
Il Rapporto sullo Stato dell’insicurezza alimentare nel mondo, Sofi 2014, “è la prova provata che siamo in grado di vincere la guerra contro la fame, e dovrebbe ispirare i paesi ad andare avanti, con l’assistenza della comunità internazionale, se necessario”, spiegano il direttore generale della Fao José Graziano da Silva, il direttore esecutivo del Pam Ertharin Cousin, e il presidente di Ifad Kanayo Nwanze scrivono nella loro prefazione alla relazione. Con il numero di persone denutrite rimanenti “inaccettabilmente alto”, i capi delle agenzie Fao, Ifad e Pam hanno sottolineato “la necessità di rinnovare l’impegno politico per combattere la fame e per trasformarlo in azioni concrete”. In questo contesto, i tre leader delle agenzie internazionali hanno condiviso l’impegno scaturito dal vertice dell’Unione Africana lo scorso giugno “per porre fine alla fame nel continente africano entro il 2025”.
“L’insicurezza alimentare e la malnutrizione sono problemi complessi che non possono essere risolti da un settore o dei soggetti interessati da soli, ma devono essere affrontati in modo coordinato”, hanno aggiunto, invitando i governi a collaborare strettamente con il settore privato e la società civile.

Focus - Il Ministro della Politiche Agricole, Maurizio Martina: “dimezzare la povertà alimentare non è un semplice obiettivo, ma un dovere politico. Problema che coinvolge tutti, anche l’Italia”
“È necessario dare risposte alle sollecitazioni della Fao per arrivare a dimezzare la povertà alimentare entro il 2015. Non è un semplice obiettivo, ma un dovere politico. Quello dell’insicurezza alimentare è un problema che riguarda tutti, solo in Italia ci sono 4 milioni di persone che hanno difficoltà di accesso al cibo”. Così il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, sul Rapporto sullo Stato dell’insicurezza alimentare nel mondo (Sofi) 2014, presentato dalla Fao, con Ifad e il Programma Alimentare Mondiale (Pam).
“Nel mondo - ha aggiunto - sono ancora 805 milioni. Dobbiamo impegnarci concretamente e trovare soluzioni efficaci. Per questo l’Italia ha deciso di dedicare Expo al tema della sicurezza alimentare. L’appuntamento di Milano sarà una grande piattaforma di dialogo e di dibattito sulle politiche mondiali, sui modelli agricoli, sulle migliori pratiche per garantire l’accessibilità a cibo e acqua nei prossimi decenni. Il futuro del pianeta passa attraverso la consapevolezza che la sfida alimentare è il grande tema geopolitico che dovrà incrociare questioni come la sostenibilità dei modelli economici e alimentari, la gestione più attenta di risorse pubbliche, la produttività stessa della terra. Avremo sei mesi per confrontarci con oltre 140 Paesi e la grande eredità di Expo dovrà essere il contributo in termini di decisioni politiche al rafforzamento della lotta alla fame e alla malnutrizione. L’obiettivo è quello di garantire cibo sano, sicuro e sufficiente ad una popolazione mondiale che è stimata in crescita e che arriverà a 9 miliardi di persone da qui al 2050. In questo contesto l’Europa, anche alla luce delle scelte della nuova politica agricola comune, dovrà fare la sua parte con più coraggio verso questa sfida. Abbiamo deciso perciò di incentrare la riunione del Consiglio informale dei Ministri dell’Agricoltura dell’Ue, che ci vedrà impegnati a Milano dal 28 al 30 settembre, sulla questione della sicurezza alimentare e di organizzare un Forum agricolo globale durante il semestre Expo dove coinvolgeremo i ministri dei 148 paesi partecipanti”.

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