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La dieta “vegan” è la meno impattante a livello ambientale. Quella latto-ovo-vegetariana è più pesante per il pianeta del 280%, quella onnivora addirittura del 430%. In teoria. E in pratica la differenza aumenta. A dirlo uno studio made in Italy

Non una grande novità, in realtà, piuttosto un ulteriore conferma di quello che già si sa: la dieta vegana, al di là di convinzioni animaliste, salutiste e così via, è senza dubbio quella meno pesante per l’ambiente. Ora lo sostiene anche un articolo di autori italiani, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale “Foods”, che calcola e confronta l’impatto ambientale di tre diverse tipologie di dieta: vegan (100% vegetale), latto-ovo-vegetariana (include latticini e uova ma esclude ogni tipo di carne e pesce), onnivora. Il risultato, a conferma dei già numerosi studi in questo settore, dimostra come la dieta di gran lunga meno impattante sia quella vegan, fornendo anche precise indicazioni numeriche. Il titolo dell’articolo è “Impatto ambientale totale di tre schemi dietetici in relazione al contenuto di cibi animali e vegetali” e utilizza come metodo di analisi il cosiddetto “Lca” (Life Cycle Assessment), una procedura standardizzata per la valutazione dell’energia utilizzata e degli impatti sull’ambiente causati dalle attività sotto studio.
In questo caso, le attività sono quelle di produzione dei cibi che compongono le diete esaminate (formate dagli ingredienti che una persona consuma nell’arco di una settimana). Le 3 diete elaborate sono tutte basate sulle linee guida del dipartimento per l’agricoltura statunitense (Usda) del 2010, che forniscono informazioni e consigli per la scelta di una dieta salutare, composta da cibi ricchi di nutrienti.
Secondo lo studio, le diete 100% vegetali hanno un impatto sempre minore delle altre, qualsiasi sia il contenuto calorico. Vengono poi le diete latto-ovo-vegetariane e da ultime, con impatto maggiore, quelle onnivore. In particolare, considerando la dieta da 2.400 calorie, l’impatto della dieta vegetariana è 2,8 volte maggiore (vale a dire il 280%) di quella vegan; l’impatto dell’onnivora è 4,63 volte (il 463%) quello della dieta vegan. Spiegano gli studiosi: “si tratta di numeri molto significativi, a indicare quanto più sostenibile sia una dieta 100% vegetale”. Ma i risultati di questo studio non si fermano qui, perché va sottolineato che la dieta onnivora suggerita dalle linee guida non é la dieta onnivora media consumata nei paesi industrializzati: le diete latto-ovo-vegetariane e onnivore che rispettano le linee guida sono largamente basate sui vegetali, al contrario di quanto accade per le diete reali (sia onnivore che latto-ovo-vegetariane). Solo per questo motivo i numeri risultanti dal confronto con la dieta vegan sono relativamente bassi: la differenza, nella pratica, è molto maggiore che nella teoria.

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