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Il Ministero delle Politiche Agricole e Libera insieme per promuovere l’informazione, la sensibilizzazione, la divulgazione, la formazione e l’educazione dei cittadini alla cultura della legalità, anche all’Expo di Milano

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali ha firmato un protocollo d’intesa con l’Associazione Libera: l’accordo, siglato dal Ministro Maurizio Martina e dal presidente di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” Don Luigi Ciotti, ha lo scopo di attuare una collaborazione per la realizzazione di iniziative e progetti, anche in occasione del prossimo Expo 2015, attraverso i quali promuovere l’informazione, la sensibilizzazione, la divulgazione, la formazione e l’educazione dei cittadini alla cultura della legalità e alla tutela e valorizzazione delle risorse agroalimentari, del territorio e dell’ambiente, con particolare attenzione all’uso sociale dei beni confiscati alle mafie.
Tra le attività previste dal protocollo ci sono anche l’individuazione, nella definizione della programmazione dei fondi europei 2014-2020 e dei nuovi Programmi di sviluppo rurale da parte delle Regioni, di misure a cui i gestori di terreni agricoli confiscati alla criminalità organizzata, potranno accedere in via prioritaria; la promozione nell’ambito delle iniziative di agricoltura sociale, di misure specifiche per i gestori di beni confiscati; l’attivazione di fondi di garanzia e di rotazione specificamente dedicati; la realizzazione di un’attività di ricerca, da svolgere in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato e con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, per la mappatura e la possibile destinazione dei terreni e di altri beni immobili confiscati e sequestrati e delle aziende sottratte alle mafie nel settore agroalimentare.
“D’altra parte - aggiunge il Viceministro Andrea Olivero - occorre potenziare e aggiornare sempre di più gli strumenti a disposizione della legalità. In questa direzione dobbiamo fare ogni sforzo per consentire la restituzione a usi sociali dei beni confiscati alle mafie, in particolare delle imprese agricole. Se la restituzione è fatta in tempi rapidi dopo il sequestro si può ottenere un duplice risultato in termini di sopravvivenza dell’impresa agricola, con il mantenimento dei posti di lavoro e di rafforzamento dei legami sociali sul territorio. Ecco perché oltre al rigore anche la rapidità deve divenire un obiettivo del nostro Ministero”.

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