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Il Pecorino vola all’estero: nei primi 4 mesi del 2014 export su del 20%, ed il prezzo medio del pecorino romano, secondo i dati Coldiretti, tocca gli 8,2 euro al chilo, sorpassando, per la prima volta, il Parmigiano Reggiano

Non Solo Vino
Una recente protesta dei pastori italiani

Pastori alla riscossa in tempi di crisi, con le esportazioni di Pecorino e Fiore Sardo che sono aumentate in valore del 20% nel primo quadrimestre, facendo registrare la migliore performance all’estero tra tutti i prodotti alimentari made in Italy, con un effetto traino sul prezzo che ha sorpassato, per la prima volta, quello del Parmigiano Reggiano, il più apprezzato e imitato formaggio di latte vaccino del mondo. Emerge da un’analisi Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi al primo quadrimestre 2014, che sottolineano come, con il successo all’estero, il prezzo all’ingrosso del pecorino romano ha toccato gli 8,2 euro al chilo e, per la prima volta, ha superato la quotazione di 8 euro al chilo del Parmigiano Reggiano a 12 mesi di stagionatura che, purtroppo, è in preoccupante calo.
Un sorpasso storico, che sta avendo riflessi sul prezzo del latte di pecora, che potrebbe avvicinarsi a breve ad un euro al litro che consentirebbe almeno di coprire i costi di produzione in continuo aumento. Si è verificata - spiega la Coldiretti - un progressiva escalation delle quotazioni del Pecorino Romano che sono praticamente raddoppiate negli ultimi tre anni, a partire dal 2011 quando il prezzo era fissato a 4.8 euro al chilo. Un cambiamento significativo per l’Italia dove - sottolinea la Coldiretti - ci sono 6,2 milioni di pecore allevati e circa 700.000 capre, che pascolano soprattutto in Sardegna dove si allevano 3,2 milioni di pecore, in Sicilia (770.000), nel Lazio (630.000) e Toscana (420.000) anche se allevamenti sono presenti lungo tutta la penisola.
La produzione di latte ovino in Italia è di 400.000 tonnellate (28.000 quello caprino) mentre quella di formaggi di pecora è di 67.000 tonnellate all’anno. Solo per il Pecorino Romano Dop la produzione è stata di 24.700 tonnellate nel 2013 durante il quale oltre un terzo della produzione per un totale di 10.000 tonnellate è stata esportata negli Usa e 5.200 tonnellate nell’Unione Europea. Il clima più positivo è confermato anche dal fatto che in Italia si stima che siano 3.000 i giovani che per battere la disoccupazione hanno scelto di mettersi alla guida di un gregge, in una scelta di vita dove a preoccupare più della crisi sono gli attacchi degli animali selvatici, ai cinghiali ai lupi, che si sono moltiplicati nelle campagne.

Focus - Le storie dei giovani pastori
Tra i 3.000 giovani pastori del Belpaese, la maggior parte ha scelto la strada dei propri genitori, nel segno della continuità, ma ci sono anche ingressi ex novo spinti dalla voglia di trovare una occupazione alternativa a contatto con gli animali e la natura. C’è l’esempio del giovane bergamasco Paolo Rotoli, che ha fatto un percorso inverso rispetto a molti suoi coetanei passando dall’informatica all’agricoltura per dedicarsi alla sua grande passione: la campagna e le capre dalle quali oggi ricava squisiti formaggi che fa assaggiare a tutti gli ospiti del suo agriturismo.
Sulla tradizione di famiglia ha, invece, puntato, in Sicilia, Natale Sparacino di Santa Margherita Belice, in provincia di Agrigento che ha un allevamento con i fratelli di oltre 1.000 pecore con caseificio dove produce formaggi tipici i grande pregio. La diffusa capacità di innovazione si concentra sulla qualità e sulla sicurezza del prodotto ma anche nella capacità di presidiare il mercato attraverso nuove formule commerciali come la vendita diretta del proprio prodotto come dimostrano le diverse esperienze presentate all’Oscar Green dei giovani della Coldiretti.
Maria Atzeni ha fatto nascere nell’azienda “Pab’é is téllasa” in Sardegna una mozzarella di pecora per intolleranti al latte vaccino che ha un incredibile successo tra i più esigenti ristoratori del territorio, ma anche tra le più esigenti casalinghe dei mercati degli agricoltori di campagna amica ma sull’innovazione ha puntato anche Roberto Maccaferri che nell’Azienda Agricola “Valbona” a Sant’Agata Bolognese (Bologna) alleva trecento capre e pecore e produce il latte che trasforma nel caseificio aziendale in formaggi quali lo stracchino in crosta e la robiola, ma anche in ricotta e yogurt.

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