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Sciopero a Eataly: da domani per due giorni i lavoratori dello store di Firenze della catena del gusto del patron Oscar Farinetti protestano per il mancato rinnovo del contratto per 60 su 120 impiegati. “Nessuna spiegazione su questo drastico taglio”

“Il mancato rinnovo dei contratti di somministrazione in scadenza, mancata stabilizzazione dei contratti a tempo determinato, le condizioni di lavoro, la totale arbitrarietà dell’azienda nell’organizzazione del lavoro, il rifiuto da parte dell’azienda ad un qualsiasi confronto con i lavoratori”: sono queste, si legge in una nota, le motivazioni per la prima volta hanno indotto la Confederazione Cobas di Firenze a proclamare due giorni di sciopero, domani e dopo domani, per i lavoratori di Eataly Firenze, lo store della catena del cibo di qualità del patron Oscar Farinetti. In particolare i lavoratori chiedono spiegazioni sul piano aziendale che al momento vede il mancato rinnovo del contratto per 60 su 120 lavoratori impiegati nello store di Firenze, inaugurato in “pompa magna da Farinetti e dall’allora sindaco Matteo Renzi, meno di un anno fa, il 14 dicembre 2013”.

In una lettera aperta all’azienda i lavoratori di Eataly Firenze scrivono che “le persone sono importanti, vanno sapute ascoltare, il denaro non è che un mezzo (questi alcuni passaggi determinanti della filosofia di Eataly) ci chiediamo se le parole abbiano un senso. Eataly Firenze non ha mai conosciuto un’assemblea aziendale, mai e sotto nessuna forma. L’ultima volta che siamo stati tutte e tutti nella stessa stanza è stato il primo giorno di lavoro”. E ancora, “alle continue richieste l’azienda ha sempre risposto freddamente e duramente, rifiutandosi non solo di convocare un’assemblea aperta a tutti i dipendenti così da avere risposte sul nostro futuro e, magari, potere anche dire la nostra, ma per di più la notizia del mancato rinnovo ci è stata fatta pervenire tramite i responsabili di reparto”. Per i lavoratori dello store “non è normale che un’azienda in piena espansione, conti all’inaugurazione oltre 120 dipendenti e, a meno di un anno dall’apertura, ne conti la metà. Su questo drastico taglio nessuna spiegazione è stata data”.

“Nessuno ci ha mai considerato davvero persone, ma ingranaggi da inserire nel “modello Eataly”, un modello basato sulla grande distribuzione di prodotti alimentari, una macchina in crescita che non può incepparsi sugli individui”, aggiungono i lavoratori, ricordando che Eataly “è un’azienda che cresce mediamente nel fatturato di oltre il 33%, un’azienda “che vince tutte le sfide”, per citare i giornali. Ma vogliamo proprio prendere le parole rilasciate dal nostro datore di lavoro, Oscar Farinetti: “Eataly fattura in Italia 100 milioni di euro. Prevediamo di arrivare a 200 milioni nel 2014””.

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