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“Il calo dei consumi alimentari nei primi mesi dell’anno, evidenziato dai dati Istat sulle vendite al dettaglio, rappresenta una vera doccia gelata per chi nutriva speranze di ripresa del mercato”. Così il presidente Federalimentare, Filippo Ferrua

“Il calo dei consumi alimentari nei primi sei mesi dell’anno, evidenziato dai dati Istat sulle vendite al dettaglio, rappresenta una vera doccia gelata per chi nutriva speranze di ripresa del mercato”. Il presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua Magliani, prende spunto dai dati Istat per sottolineare la situazione critica dei consumi alimentari.
“Il -2,4% delle vendite di giugno 2104 sullo stesso mese del 2013, e soprattutto il -0,7% del semestre in valori correnti - prosegue Ferrua - indicano, dati sui prezzi alimentari alla mano, un calo semestrale in termini quantitativi delle vendite alimentari di almeno 1,2 punti percentuali, che si aggiunge alla serie praticamente ininterrotta di cali degli ultimi cinque anni. Gli stessi dati sul clima di fiducia dei consumatori diffusi ieri dall’Istat, con una perdita dell’indice del 2,4% ad agosto rispetto al mese precedente - prosegue Ferrua - confermano la realtà di un tunnel di crisi pesantissimo e senza spiragli. Il mercato alimentare interno conferma insomma - conclude Ferrua - una deriva negativa sua propria, indipendente e peggiore dello stesso trend del Pil. Essa impone terapie fiscali di rilancio immediate e di forte impatto, ben oltre la misura pur apprezzabile degli 80 euro. Anche perché il difficile scenario internazionale, con le connesse crisi di alcuni mercati (Russia in primis), rischia di togliere alle imprese parte dell’ossigeno finora recato dall’export”.

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