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Contro il lavoro nero nei campi arriva un esempio virtuoso: la salsa di pomodoro del progetto “Netzanet” (libertà) dell’ex Liceo Socrate di Bari. Un’autoproduzione a sfruttamento zero che coinvolge migranti, disoccupati, neolaureati e studenti

Contro il lavoro nero nei campi arriva un esempio virtuoso: la salsa di pomodoro del progetto “Netzanet” (libertà) dell’ex Liceo Socrate di Bari. Un’autoproduzione a sfruttamento zero che coinvolge migranti, disoccupati, neolaureati e anche studenti. In un’aula della scuola che ospita 20 migranti, i pomodori vengono trasformati in salsa e i lavoratori retribuiti in modo regolare. I pomodori (10 quintali) sono stati acquistati da piccoli coltivatori che possiedono terreni dove coltivano pomodori.
30 persone hanno contribuito volontariamente a raccogliere 2.000 euro circa: cifra di partenza con la quale pagare le prime giornate lavorative dei migranti. Mentre la raccolta dei pomodori è stata assegnata a un gruppo di migranti retribuiti a 8 euro l’ora, nel pieno rispetto del contratto collettivo di lavoro. In nero, invece, un lavoratore straniero percepisce 3 euro l’ora per 12 o anche 15 ore al giorno, senza contributi previdenziali né assicurazione. Nell’ex liceo, invece, i pomodori vengono schiacciati e trasformati in succo e polpa e imbottigliati. La salsa con la scritta “Sfrutta zero” è biologica, senza additivi chimici e verrà venduta dopo che i prezzi saranno determinati in un’assemblea collettiva.
“L’obiettivo è creare una filiera produttiva fuori mercato”, dice l’ideatore del progetto e fondatore dell’associazione “Solidaria” che spiega: “nella pratica vuole davvero essere una sperimentazione di un’economia diversa dall’attuale. Non facciamo profitto. Ecco a che cosa serve la cooperazione. Se al termine della vendita ci sarà un utile, sarà tenuto in cassa per la prossima produzione. Si ricalca, insomma, l’esempio delle Leghe e delle Società di mutuo soccorso dell’800 dove l’economia non era basata sulla produttività e sulla competizione sfrenata ma si fondava su cooperazione, collaborazione e sostenibilità”.
Info: NetzanetSolidaria

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