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Da “fast food” a “good food served fast” (buon cibo servito velocemente): McDonald’s prova a scrollarsi di dosso l’etichetta di cibo spazzatura organizzando una cena a New York servendo piatti d’alta cucina preparati con gli ingredienti dei suoi menu

McDonald’s tenta di mettere in cantina la sua immagine di fornitore internazionale di junk food. Lo ha fatto con una cena organizzata a New York, dove ha ospitato giornalisti e blogger e ha messo in tavola piatti cucinati da chef famosi con ingredienti presi dai menu della catena. Un esempio? Come antipasto è stato servito il pollo Kung Pao, condito con salsa agrodolce e guarnito con prezzemolo, preparato con i Chicken McNuggets, o gnocchi preparati con le patate destinate ad essere fritte.

L’intento dell’azienda è chiaro: trasformare l’esperienza culinaria passando dal concetto di “fast food” a quello di “good food served fast” (“buon cibo servito velocemente”). I piatti scelti per la serata non sono destinati ai ristoranti di McDonald’s ma fanno parte di una campagna volta a modificare l’opinione diffusa che vede nella catena un posto dove mangiare alimenti low cost e poco salutari. Una ripulita all’immagine che si è resa necessaria in una società americana sempre più attenta alla qualità del cibo consumato.

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