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C’è una nuova minaccia che incombe dal Medio Oriente, quella dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, che minaccia il mondo islamico e mette nel mirino lo stabilimento malese della Carlsberg, contrario alla Sharia, la severa legge islamica

Non Solo Vino
Anche la birra nel mirino di Isis

C’è una nuova minaccia che incombe dal Medio Oriente, quella dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, meglio conosciuto con l’acronimo Isis, il Califfato islamico autoproclamatosi indipendente nel giugno 2014, che adesso punta alla conquista dell’intero mondo islamico, ricorrendo a qualsiasi mezzo. E minacciando anche un colosso della birra come la Carlsberg che, tra i suoi stabilimenti sparsi in tutto il mondo, ne ha uno in Malesia, finito nel mirino, come si apprende dal “South China Morning Post” (www.scmp.com), di una cellula di 19 sospetti terroristi legati all’Isis, arrestati sette mesi fa.
“Durante l’interrogatorio - ha raccontato Ayub Khan, un funzionario dell’antiterrorismo malese - i sospetti hanno ammesso che l’obiettivo principale era l’attacco al Governo del Paese, ma avevano pianificato anche attacchi ad una discoteca e ad un pub di Kuala Lumpur e ad una fabbrica della Carlsberg a Petaling Jaya”.

Del resto, la Sharia, la legge islamica che l’Isis vorrebbe imporre a tutti i Paesi islamici, vieta nella maniera più assoluta il consumo di alcolici, e la paura, adesso, specie in Paesi come l’Indonesia, il più grande Stato islamico del mondo, è quella di veri e propri attacchi terroristici all’industria degli alcolici. Paura motivata, visto che in Siria ed Iraq, i fronti caldi aperti nelle scorse settimane dall’Isis, sono andati a combattere anche una ventina di estremisti indonesiani.

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