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I Ministri dell’Agricoltura di Italia, Francia e Spagna inviano una lettera congiunta al commissario Ue all’Agricoltura Dacian Ciolos per salvare la frutta. Coldiretti: “fare presto, a rischio il frutteto italiano, l’economia, il lavoro e l’ambiente”

“Ci auguriamo al più presto una risposta concreta da parte del commissario all’Agricoltura Dacian Ciolos alla positiva richiesta di intervento a sostegno della frutta contenuta nella lettera congiunta dei Ministri dell’Agricoltura di Francia, Spagna ed Italia dopo la nostra mobilitazione in Italia e all’estero che ha anche portato la settimana scorsa ad una lettera analoga da parte dei produttori agricoli aderenti al Copa-Cogeca”. Lo afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, sulla lettera inviata all’Ue in cui si ribadisce la necessità di un intervento, urgente e per un periodo determinato, per fronteggiare lo stato di crisi che continua a colpire in modo duro il settore, senza che ci si possa permettere ulteriori ritardi nell’intervento. Moncalvo sottolinea che “occorre fare presto perché la situazione rischia di compromettere il frutteto italiano e con esso l’economia, il lavoro e l’ambiente”.
Si tratta di salvare un comparto strategico dell’agroalimentare nazionale che, sottolinea la Coldiretti, dà lavoro a più di 100.000 persone, ma che è entrato in difficoltà a causa dell’andamento climatico, della contemporanea maturazione nei principali Paesi produttori e del calo dei consumi crollati di oltre il 30% negli ultimi 15 anni. Un rischio per la salute dei consumatori con il consumo di frutta estiva che è sceso sotto il limite dei 400 grammi al giorno consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ma anche per i produttori di pesche e nettarine, a cui vengono pagate pochi centesimi, al di sotto dei costi di produzione, con il pericolo di portare all’abbattimento delle piante.
La superficie attuale a pesche e nettarine in Italia è inferiore ai 70.000 ettari, suddivisi principalmente tra Emilia-Romagna, Campania, Piemonte, Sicilia, Puglia, Veneto, Basilicata, Calabria e Lazio. L’effetto di questa crisi, denuncia la Coldiretti, potrebbe essere quello di perdere altri 15.000 ettari sulla base di esperienze del passato. Per salvare il pescheto Italia la Coldiretti chiede una serie di interventi che diano al settore migliori prospettive per il futuro, tra cui la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto nella grande distribuzione organizzata, un meccanismo di formazione dei prezzi che parta dai costi di produzione e maggiori controlli sul rispetto delle norme di commercializzazione e sui prodotti di importazione, troppo frequentemente spacciati per italiani. Per l’immediato, al fine di dare maggiore soddisfazione a chi produce la buona frutta e rilanciare i consumi di più alta qualità e far ripartire mercato e prezzi negli ultimi giorni di campagna, Coldiretti sostiene la richiesta che il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha fatto alla Commissione Ue per l’utilizzo di quanto previsto dal Regolamento comunitario 1308/2013 (Ocm Unica), con un intervento straordinario per la frutta estiva (pesche e nettarine, angurie, meloni ...) che riguardi sia soci sia non soci di organizzazioni ortofrutticole.

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