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Scomparso Giuseppe Politi, per 10 anni presidente Cia, che voleva l’unità del mondo agricolo (artefice della nascita di Agrinsieme). Il Ministro Martina: “Uno dei protagonisti più attivi”. Guidi (Confagricoltura): “autore del cambiamento del settore”

E’ scomparso Giuseppe Politi, l’ex presidente nazionale della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, dal 2004 al febbraio 2014. Ne da’ notizia l’attuale presidente dell’organizzazione agricola, Dino Scanavino: “con Politi (nato a San Pietro in Lama nel 1950), perdiamo un uomo che ha segnato in maniera tangibile l’agricoltura italiana ed europea degli ultimi 10 anni. Aveva un sogno, realizzare l’unità della rappresentanza agricola nel nostro Paese. Il suo è stato un impegno costante e incisivo teso a tutelare i redditi degli agricoltori, a valorizzare il ruolo dell’impresa agricola nel contesto economico e produttivo, ma anche per far crescere il settore e con esso l’intero sistema agroalimentare. A Politi vanno riconosciuti, in particolare, due grandi meriti: l’autoriforma della Cia, che ha portato gli imprenditori agricoli alla guida dell’organizzazione, e la nascita di Agrinsieme, nel 2013, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative italiane dell’agroalimentare”, di cui è stato primo presidente. Ma anche l’aver tessuto importanti relazioni a livello europeo e internazionale.

“La scomparsa del presidente Politi ci addolora fortemente - sottolinea il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina - l’agricoltura italiana perde uno dei suoi protagonisti più attivi, capace di dare un contributo fondamentale nella crescita di questo comparto e nella tutela delle aziende italiane. Ci mancheranno la sua capacità di proporre con serietà e concretezza strade per l’agroalimentare e portare avanti con forza le sue idee”.

“La scomparsa di Politi mi addolora moltissimo - afferma il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - perdo un grande amico con cui ho lavorato in piena sintonia, un galantuomo che si è sempre impegnato per rilanciare l’agricoltura italiana. E’ stato un acuto protagonista e sostenitore del cambiamento del settore primario, del dialogo ed un grande sostenitore del coordinamento Agrinsieme, di cui è stato primo presidente. Ha sempre creduto nel dialogo, nella partecipazione”.

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