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Giù del 10% e di ben il 28,5%: ecco le percentuali del crollo dei consumi della pasta e dell’olio di oliva negli ultimi dieci anni. E a tradire i simboli made in Italy e della Dieta Mediterranea, Patrimonio dell’Umanità, sono gli stessi italiani ...

Giù del 10% e di ben il 28,5%: ecco le percentuali che sintettizzano a chiari numeri il crollo dei consumi di pasta e di olio di oliva negli ultimi dieci anni. E a tradire i due simboli della Dieta Mediterranea, Patrimonio dell’Umanità Unesco, e tra i prodotti made in Italy più famosi al mondo, sono gli stessi italiani, secondo gli ultimi dati diffusi dalle associazioni di categoria e messi insieme da Corriere.it, e secondo quanto riportato a fine 2013 dal The Wall Street Journal a proposito dei consumi di maccheroni in Italia, sottolineando che la “devozione” degli italiani ad alcuni alimenti tipici della Dieta Mediterranea si sta indebolendo.

Per la pasta se nel 2004 il consumo pro capite era di 28 chili, oggi siamo a quota 25,3 sottolinea Aidepi-Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiani, con un calo dei consumi che sfiora il 10%. Per l’olio di oliva, secondo il Coi-Consiglio oleicolo internazionale il consumo in Italia è passato dalle 840.000 tonnellate del 2004 alle 600.000 di oggi, con un decremento del 28,5%.

“Alla base di questi numeri c’è tutta una serie di fattori, primo fra tutti l’invecchiamento della popolazione - spiegano Claudio Ranzani e Tullio Forcella, dg di Assitol e Federolio - più la popolazione invecchia e più cerca di consumare meno oli e grassi. E poi non dobbiamo dimenticare tutti i fattori dietetici”. Tanto che secondo una ricerca Nielsen riportata dal The Wall Street Journal, per esempio, il numero delle ragazze tra i 26 ed i 30 anni che considera la pasta un alimento che fa ingrassare è aumentato del 26% dal 2008 al 2012, del 16% invece tra gli uomini della stessa età.

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