02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Sos dall’“Arca di Noè” italiana degli animali in via di estinzione: manca la convenzione con il Ministero delle Politiche Agricole e il Consdabi-Consorzio di biotecniche innovative (Benevento) che tutela i tipi genetici autoctoni rischia di chiudere

L’“Arca di Noè” italiana degli animali in via di estinzione, dai bovini ai suini, dai caprini agli ovini, lancia il suo Sos: ancora non viene stipulata la convenzione annuale fra il Ministero delle Politiche Agricole e il Consdabi-Consorzio per la sperimentazione, divulgazione per applicazione di biotecniche innovative di Circello (Benevento), che svolge attività di studio e tutela dei tipi genetici autoctoni attraverso una rete di aziende zootecniche distribuite su tutto il territorio nazionale (www.consdabi.org), rischia di chiudere, e con esso anche il Focal Point nazionale della Fao, il centro per la gestione delle risorse genetiche animali, che si trova nella stessa sede. Istituito nel 1990 dal Ministero, con il supporto di Associazione Italiana Allevatori (Aia), Comune di Circello (Benevento), Provincia di Benevento e Camera di Commercio di Benevento, il Consdabi è un centro di eccellenza per la ricerca zootecnica italiana e per la genetica animale. Fra le altre cose, il centro coordina il progetto europeo Taurus, per riportare in vita l’Uro (Bos primigenius primigenius), specie progenitrice dei tori e di tutti gli altri bovini domestici, ed è sede di una criobiobanca contenente circa 60.000 campioni individuali di animali autoctoni in via di estinzione di interesse zootecnico (seme, embrioni, Dna, Rna).

La convenzione, spiega il presidente del Centro, Donato Matassino, “ha un valore di circa 230.000 euro annui e normalmente viene firmata per l’anno successivo entro il 31 dicembre dell’anno precedente”. Ma sembra, aggiunge, “che il Ministero ancora non riesca a trovare i fondi, ma il ritardo non ci permette più di portare avanti le nostre attività. Dal 1 agosto al 10 settembre il personale sarà in aspettativa senza stipendio ma senza fondi siamo costretti alla chiusura”.

In questi 25 anni, spiega ancora Matassino, “il Consdabi ha sempre svolto (e continua a svolgere) una vera e propria missione per la tutela della biodiversità degli animali di interesse zootecnico indirizzata a monitorare e a valorizzare l’enorme ricchezza della diversità di queste specie e dei relativi prodotti dalle proprietà nutraceutiche, ossia con funzione nutrizionale e di prevenzione di malattie, specialmente degenerative”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli