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PER I RISTORATORI ITALIANI, LA PASQUA 2014 È UN UOVO SENZA SORPRESA: NONOSTANTE IL CLIMA DI OTTIMISMO CHE TORNA AD AFFACCIARSI, GLI ESERCENTI RESTANO ANCORA IN ATTESA DELLA RIPRESA DEI CONSUMI, CHE NON SI VERIFICHERÀ IN QUESTO CONTESTO FESTIVO

Non Solo Vino
Fipe: Pasqua amara per i ristoratori

Per i ristoratori italiani, la Pasqua 2014 è un uovo senza sorpresa: nonostante il clima di ottimismo che torna ad affacciarsi, gli esercenti restano ancora in attesa della ripresa dei consumi, che non si verificherà in questo contesto festivo. Per il 53,3% degli intervistati, clientela e spesa resteranno sui livelli del 2013, mentre per uno su tre le cose andranno anche peggio. Soltanto il 13,9% si aspetta un miglioramento dei risultati per la propria attività. Il saldo tra ristoratori ottimisti e pessimisti sulle aspettative di Pasqua, quindi, resta negativo, ma passa a -19% dal -49% del 2013, in netto miglioramento. Ma resiste lo scetticismo tra i ristoratori, tanto che la percentuale di coloro che saranno aperti il giorno di Pasqua scende di tre punti, passando dal 97% del 2013 al 94% del 2014.
Trova conferma la formula del menu “tutto compreso”, scelto dal 68% dei ristoranti ad un prezzo medio di 40 euro, lo stesso di un anno fa. Facendo qualche rapido conto saranno poco meno di 4 milioni i clienti che sceglieranno di consumare il pranzo di Pasqua al ristorante, per una spesa complessiva di 160 milioni di euro.
“L’indagine del nostro centro studi - spiego Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe/Confcommercio - indica chiaramente che gli italiani attendono con ansia una ripresa economica che però stenta ancora a manifestarsi. L’ottimismo che va diffondendosi deve concretizzarsi in una maggiore capacità di spesa. Speriamo che questo passaggio arrivi più rapidamente possibile, perché il Paese e gli imprenditori non ce la fanno più a sopportare il peso di una crisi economica che sembra non finire mai”.
A Pasquetta, le aspettative non variano molto: il 52% dei ristoratori si aspetta una Pasquetta al livello del 2013; per 4 su 10, gli affari andranno peggio, e soltanto 1 su 10 ritiene che questa Pasquetta sarà migliore. Anche in questo, caso il saldo tra ottimisti e pessimisti è negativo (-31%) ma con progressi significativi sul 2013, quando il valore fu di -55%. Aumenta il numero dei ristoranti (2 su 10) che ha deciso di non aprire, complice un lunedì dell’Angelo che cadendo in piena primavera (con condizioni meteo in miglioramento) potrebbe spingere ancor di più i potenziali clienti verso la tradizionale scampagnata. A differenza del menu di Pasqua, quello di Pasquetta sarà perlopiù alla carta, mentre il menu “tutto compreso” viene preferito dal 24,8% dei ristoranti, ad un prezzo medio di 39 euro, e si attendono 2,5 milioni di clienti, per una spesa che toccherà i 96 milioni di euro.

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