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SPENDING REVIEW & AGRICOLTURA. IL GOVERNO PUNTA A RECUPERARE 400 MILIONI DI EURO DAI TAGLI AL PRIMARIO: 350 DALLA LIMITAZIONE DELL’ESENZIONE IMU E ADDIO ALL’ESONERO IVA PER LE AZIENDE MARGINALI. MA ALLO STUDIO CI SONO ANCHE MISURE DI SOSTEGNO

La limitazione dell’esenzione Imu per i terreni agricoli è una di quelle misure che, in tempi di spending review, è stata presa in considerazione da almeno altri due Governi, e ora, tra i tagli che Renzi e Padoan hanno in mente, torna prepotentemente di moda. Si parla di un intervento (alla base, come scrive Annamaria Capparelli sulle pagine de “Il Sole 24 Ore”, “un decreto del ministro del’Economia e finanze, di concerto con in ministri delle Politiche Agricole e Interno”) che dovrebbe far entrare nelle casse dello Stato 350 milioni di euro, ridefinendo, in base ai dati Istat, i comuni ubicati in aree montane e svantaggiate. E non finisce qui, perché, come si legge ancora sulle colonne del Sole, “tra le principali sforbiciate la cancellazione dell’esonero Iva per i cosiddetti minimi, aziende agricole marginali, con fatturato inferiore ai 7.000 euro e il reddito forfetario del 25% per l’attività di produzione di energia da fonti rinnovabili (biogas, fotovoltaico, ecc.) attualmente considerato agrario”. C’è poi la volontà di rimettere mano “anche ai redditi agrari e dominicali che subiranno un’ulteriore rivalutazione. A partire dal periodo d’imposta 2015 l’aggravio sarà pari al 10% per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali”. Se da un lato il Governo punta a ricavare 400 milioni di euro dal settore primario, dall’altro ha anche in cantiere misure di sostegno: “è prevista - scrive Annamaria Capparelli - la costituzione di un Fondo per la competitività delle imprese agricole e agroalimentari con un budget di 70 milioni, le cui modalità saranno definite da un successivo decreto del ministero delle Politiche Agricole. Arriva anche uno stanziamento di 4,8 milioni per l’Expo 2015. E infine, per coltivatori diretti e Iap dal 2015 ci sarà un’ulteriore sconto sul coefficiente di rivalutazione dell’Imu che dall’attuale 75 passerà a 45. Nell’ambito poi della riduzione delle aliquote Irap dovrebbe essere coinvolto il settore che passerebbe così dall’1,9 all’1,7%”.

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