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L’“ANTICA FOCACCERIA SAN FRANCESCO” COMPIE 180 ANNI. IL TEMPIO DELLA CUCINA POPOLARE SICILIANA È IL RISTORANTE CHE CUSTODISCE E DIFFONDE LA TRADIZIONE CULINARIA DI UNA DELLE TAPPE OBBLIGATORIE DEL BUON MANGIARE TRICOLORE

180 anni si storia per uno dei locali più antichi e stimati di Palermo, un grande esempio di cultura materiale che trova proprio nella conservazione degli antichi saperi culinari la sua prima ragione d’esistenza. Ecco “Antica Focacceria San Francesco” un ristorante di cucina popolare siciliana presente a Palermo, nella sede storica dove tutto è iniziato, Milano e Roma. Una vera e propria fucina di idee, ricette e piatti che affondano le radici in secoli di tradizioni gastronomiche siciliane, greche, arabe, spagnole e francesi.
Era il 1834 quando Salvatore Alaimo, dopo 25 anni passati al servizio dei Principi di Cattolica come maestro di servizio, il monsù, riceve in dono la cappella sconsacrata di un antico palazzo nel cuore di Palermo. Sulla porta d’ingresso, appende una tavola di legno con un’incisione che recita “Focacceria” e decide di cucinare per il popolo proponendo come primo prodotto la focaccia “schietta” (che in siciliano significa nubile/vergine), inizialmente realizzata con ricotta e strutto. Dal bianco di questi ingredienti appunto il nome che evoca il colore del velo nuziale delle giovani spose.
La “Focacceria” unisce i ceti sociali, è facile vedere il povero che pranza accanto al ricco, una vera avanguardia per quei tempi. Per consentire anche ai meno abbienti di mangiare la carne, nel 1851, Salvatore Alaimo crea la focaccia “maritata”: alla tradizionale focaccia “schietta” viene aggiunto un taglio di carne economico ma cucinato in modo gustoso e tradizionale.
Passano gli anni e si succedono gli eventi: Garibaldi si ferma davanti alla sede storica e, mentre alla proposta culinaria si aggiungono nuove pietanze come panelle, cazzilli e sfincione, illustri scrittori e artisti come Pirandello, Sciascia e Guttuso si incontrano abitualmente in “Focacceria” che diviene una sorta di circuito culturale.
Fra questi Ernesto Basile, architetto, che mentre siede accanto a Vincenzo Florio, esponente di una storica famiglia siciliana e pigmalione di giovani talenti, disegna il logo, i tavoli in ghisa e le sedie in ferro battuto, linee e design ancora presenti in tutti i ristoranti della penisola.
Nel 1902, a quasi 70 anni dalla nascita, il locale viene definitivamente battezzato “Antica Focacceria San Francesco”, dal nome della piazza su cui affaccia, e nel menù del ristorante entrano nuovi piatti come arancine e sarde a beccafico. Dal 1939 il locale conquista il cuore della gente del quartiere e diventa una vera e propria istituzione, la Famiglia Conticello eredita l’“Antica Focacceria” che dal 1970 al 1990 è frequentata da politici e uomini pubblici come La Malfa, de La Torre e i giudici Falcone e Borsellino. Gli anni ’80 sono quelli della grande impresa: Vincenzo e Fabio Conticello, ultimi eredi degli Alaimo, prendono in mano la gestione e “Antica Focacceria San Francesco” raggiunge l’eccellenza.
Nel 2009 apre a Milano la prima sede fuori dalla città di Palermo cui seguiranno altri ristoranti a Roma e Milano, nel 2013 “Antica Focacceria” entra a far parte del gruppo Feltrinelli.

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