02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

MANCA POCO A CIBUS 2014 (CIBUS.IT), SALONE INTERNAZIONALE DELL’ALIMENTAZIONE, DI SCENA A PARMA, DAL 5 ALL’8 MAGGIO: EDIZIONE CHE GUARDERÀ, INEVITABILMENTE, AD EXPO 2015, AI MERCATI ESTERI E A COME FAR RIPARTIRE I CONSUMI INTERNI. FOCUS: EXPO 2015 ...

Manca poco a “Cibus” 2014, Salone Internazionale dell’Alimentazione, di scena a Parma, dal 5 all’8 maggio, un’edizione che guarderà inevitabilmente all’Expo 2015 di Milano, l’evento internazionale atteso da tutto il mondo dell’agroalimentare italiano. Cibus compreso (www.cibus.it), specie perché la Fiera di Parma, come annunciato ufficialmente oggi alla conferenza stampa del Salone, è stata chiamata a curare il padiglione di Federalimentare all’Expo 2015: due padiglioni, in realtà, per 2.600 metri quadrati e 500 tra aziende, consorzi e organismi istituzionali dell’alimentare, per raccontare l’agroindustria made in Italy ai visitatori. Anche per questo Cibus n. 17 sarà aperta a tutta la filiera alimentare, sia produttiva che distributiva, con un’offerta flessibile, che vedrà le grandi aziende alimentari a fianco delle piccole e medie, le catene distributive estere ed italiane assieme al commercio al dettaglio e ai duty free, i grandi brand del made in Italy vicino alle eccellenze e alle nicchie, come il biologico ed il gluten free, la ristorazione tradizionale accanto alla ristorazione travel e organizzata.
L’imperativo è sempre lo stesso:”aumentare l’export del food made in Italy”, cercando anche di rivitalizzare il mercato interno. Secondo i dati di Federalimentare, infatti, sul periodo gennaio/novembre 2013 la flessione delle vendite nel mercato italiano è stata del 2,1%, mentre l’export continua a crescere senza soluzione di continuità, e realizza un +7,1%. Ma quali sono i mercati e quali i Paesi davvero appetibili per l’export alimentare italiano? Negli 11 mesi del 2013 presi in esame, gli affari sono cresciuti sia nei Paesi storici di sbocco, come Europa (+4,9%) e Stati Uniti (+5,4%), sia nei nuovi mercati come Russia (+21,3%), Cina (+9,7%), Hong Kong (+13,7%), India (+10,5%), Brasile (+7,2%), Sudafrica (+20,5%).
Merito anche del progetto “Cibus Market Check”, che ha portato decine di aziende italiane ad incontrare le realtà distributive dei Paesi di interesse prospettico per il nostro export. E proprio in questi giorni, una delegazione di Cibus, con un numeroso gruppo di aziende italiane, farà tappa a Tokio per dialogare con i buyer delle più importanti catene distributive: Aeon, Isetan - Mitsukoshi, Family Mart, Kinokuniya. Molti dei buyer incontrati nelle tappe 2013 e 2014 del “Cibus Market Check” (Stati Uniti, Brasile, Russia, Tailandia, Giappone) saranno presenti a Cibus 2014 e, grazie ad un forte investimento nell’incoming, sono attesi oltre 1.000 buyer esteri, provenienti dai principali mercati americani, sudamericani, europei, mediorientali, arabi, e soprattutto asiatici.
L’export, però, non dovrà essere esclusiva delle grandi aziende alimentari, ma dovrà coinvolgere anche le medie e le piccole imprese. In questo contesto si inquadra la nuova area “Italian Region Business to Business”, organizzata a Cibus 2014 dove le Pmi delle regioni, che producono i sapori tipici italiani, potranno valorizzare le loro produzioni agli occhi degli importatori esteri alla ricerca di specialità di fine food.
Tra le novità 2014, sempre guardando alla globalizzazione e al mondo, la particolare attenzione dedicata ai prodotti kosher e halal, due segmenti di mercato che presentano interessanti trend di crescita, soprattutto nelle prospettive di export. L’occasione per questo particolare focus è stata fornita dallo sviluppo di un programma delle certificazioni agroalimentari biologica e religiose promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Federalimentare e Federbio, con il contributo della Comunità Ebraica Italiana e del Centro Islamico Culturale d’Italia, e che si avvale delle competenze tecniche di Fiere di Parma. Per meglio individuare le aziende presenti in fiera con prodotti certificati Bio, Kosher o Halal saranno realizzati cataloghi dedicati ad ognuna delle certificazioni.

Focus - Cibus 2014: ecco il programma ...
Tanti gli eventi e le iniziative speciali, tra cui spiccano: il convegno by Nielsen ed Università di Parma su come utilizzare la leva della promozione nella distribuzione; l’area “Cibus nel Dettaglio” con 100 espositori, scelti tra i fornitori di Lekkerland, società internazionale leader di distribuzione di prodotti dolciari, bevande ed articoli d’impulso in Italia, che darà spazio al mondo del dettaglio; l’area “Food Service”, un educational per individuare focus e tendenze della ristorazione fuori casa; “Cibus Bollicine” che propone una vasta gamma di spumanti e vini mossi da abbinare al food made in Italy; i progetti dedicati all’area del biologico, del gluten free e degli alimenti surgelati. E ancora: il concorso “Alma Caseus”, dedicato alle aziende e a professionisti del settore caseario organizzato da Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana; il concorso EcoTrophelia, organizzato da Federalimentare per gli studenti universitari interessati alla eco-innovazione nei prodotti agro-alimentari; i microbirrifici di MicroMalto. Quindi, ampliato e rinnovato, tonerà anche il fuori salone di Cibus, “CibusLand”, con degustazioni ed eventi nelle strade di Parma, un’area dedicata ai food blogger che interagiranno con gli espositori di Cibus, una grande Lounge “After Cibus” riservata a visitatori ed espositori all’interno del palazzo del Governatore sviluppato in collaborazione con le realtà più dinamiche che nel mondo promuovono la passione del cibo italiano.
Numerosi anche i convegni, a partire dal quello inaugurale che farà il punto sullo stato dell’arte del comparto, l’Assemblea annuale di Federalimentare che si tiene tradizionalmente a Cibus, i tre Focus country su Cina, India e Sud Est Asiatico, le opportunità fornite dal Programma europeo Horizon 2020 (in collaborazione con Enea), e il focus sulle più interessanti tecnologie di efficienza energetica nell’industria agro-alimentare promosse dal progetto europeo Sinergia. E ancora: “Promuovere il made in Italy, lezioni dall’estero”, evento che prevede un riconoscimento alle catene distributive estere che meglio hanno valorizzato il prodotto alimentare made in Italy ed un dibattito con produttori e retailer italiani su cosa si stia facendo in Italia per promuovere i prodotti nazionali; “Alimentiamo le vendite”, convegno sul mondo della ristorazione organizzata ed il travel retail, con testimonianze delle imprese attive nel duty free e negli spazi travel.

Focus - Padiglione Federalimentare by Cibus ad Expo 2015
Due padiglioni, per 2.600 metri quadrati, e 500 tra aziende, consorzi e organismi istituzionali dell’alimentare per raccontare l’agroindustria made in Italy ai visitatori di Expo 2015. Sono le caratteristiche di “Federalimentare for Expo” che la Federazione dell’industria alimentare italiana, con il suo partner operativo Fiere di Parma, ha presentato oggi a Milano.
“Non esisterebbe made in Italy - spiega il presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua Magliani - se alle spalle dei prodotti non ci fossero imprese che fanno della qualità una vera e propria “ossessione”: delle materie prime, dei processi, del confezionamento, dei prodotti. E attraverso questo progetto abbiamo la possibilità di raccontarlo”.
“Nei sei mesi Expo 2015 - aggiunge Antonio Cellie, ad Fiere di Parma - molti operatori chiave per il futuro del nostro agroalimentare verranno in Italia: all’interno del padiglione “Federalimentare for Expo” la nostra industria alimentare potrà incontrarli per spiegare loro perché il nostro panorama produttivo è così meravigliosamente diversificato e perché, grazie a un tessuto di imprese e territori unico al mondo, i nostri prodotti sono ineguagliati per qualità e sicurezza”.

Focus - “We-Women For Expo”, la produttrice siciliana Gaetana Jacono nominata Ambassador del progetto di Expo 2015
L’Expo ha le sue Ambassador, un network di donne di tutto il mondo che agiscono insieme sui temi dell’alimentazione, per migliorare il diritto al cibo: dall’Italia del vino c’è Gaetana Jacono, alla guida della cantina siciliana Valle dell’Acate, insieme a scrittrici, giornaliste, attrici, politici, cantanti, studiose e personaggi celebri di tutto il mondo, da Vandana Shiva ad Amélie Nothomb, da Sveva Casati Modignani a Licia Granello, riunite in “WE-Women for Expo”, progetto di Expo Milano 2015 in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori.
“WE-Women for Expo” vuole raggiungere e coinvolgere il maggior numero possibile di donne che abitano i Paesi di Expo: scrittrici, artiste, scienziate, imprenditrici, esponenti della società civile e persone comuni di ogni lingua, cultura e continente. Ogni donna può entrare a far parte di WE, inviando la sua “ricetta per la vita”, un piatto speciale che appartiene alla sua storia personale, familiare, alle tradizioni del suo paese, della sua terra.
“Ho accolto subito e con grande entusiasmo di far parte delle Donne Ambassador di “WE-Women for Expo” - sottolinea Gaetana Jacono - oggi il cibo è un tema di grandissima importanza: il nutrimento passa attraverso il consumo energetico che ne deriva, la genuinità dei nostri ingredienti, e l’etica , cosa compri , da dove provengono le cose che compri . Le donne hanno un ruolo centrale in questo, perché fanno la spesa, procurano da mangiare e sanno preservare e adattare ciò che hanno a disposizione. Se facciamo squadra, e in questo noi donne siamo molto brave, riusciremo a lanciare dei messaggi forti e affrontare quelle sfide che saranno determinanti per il futuro del nostro pianeta. Prima tra queste educare a nutrirsi in modo adeguato per la salute nostra e del mondo intero”.
Al progetto hanno già aderito, come Ambassador WE, Vandana Shiva (India), Habibyar Najlla (Afghanistan), Karla Suarez (Cuba), Monica Kristensen (Norvegia), Linn Ullmann (Norvegia), Suad Amiry (Palestina), Monika Bulaj (Polonia), Jelena Marjanociv (Serbia), Clara Sanchez (Spagna), Amélie Nothomb (Belgio), Margaret Drabble (UK), Taiye Selasi (UK), Elizabeth Strout (Usa) e Jody Williams (Usa). E per l’Italia: Silvia Avallone, Stefania Barzini, Daria Bignardi, Irene Bignardi, Laura Bosio, Eva Cantarella, Sveva Casati Modignani, Lucia Castellano, Evelina Christillin, Sabina Ciuffini, Laura Corti, Lella Costa, Laura Curino, Diamante D’Alessio, Chiara Frugoni, Chiara Gamberale, Laura Grandi, Licia Granello, Daniela Hamaui, Anna Maria Isastia, Josefa Idem, Gaetana Jacono, Monica Maggioni, Michela Marzano, Paola Maugeri, Erica Mou, Maria Mulas, Margherita Oggero, Brunella Schisa, Barbara Stefanelli e Silvia Vegetti Finzi. Gaetana Jacono, che è anche Brand Ambassador del Cerasuolo di Vittoria, come imprenditrice e portatrice nel mondo dei valori del territorio, ha esteso l’invito ad esprimersi sul cibo, non solo coltivandolo e cucinandolo, ma anche decidendo quale futuro costruire per le prossime generazioni in termini di sostenibilità, a tutte le Donne del Vino italiano.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024