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I PRIMI MESI DEL 2014 NON HANNO RISERVATO SODDISFAZIONI PER LA VACANZA IN CAMPAGNA, CON CALI SENSIBILI DELLE PRESENZE. LA CIA SPERA IN UNA RIPRESA PER I “PONTI” DI APRILE E MAGGIO E SI PREPARA PER LA “GIORNATA NAZIONALE DELL’AGRITURISMO” DEL 23 MARZO

Non Solo Vino
Il 23 marzo è in Italia la Giornata nazionale dell’agriturismo

I primi mesi del 2014 non hanno riservato soddisfazioni per la vacanza in campagna, con cali sensibili del numero delle presenze in agriturismo. Turismo Verde-Cia spera in una ripresa per i “ponti” del 25 aprile e del 1 maggio e si prepara per la “Giornata nazionale dell’agriturismo” di scena il 23 marzo con aperture speciali e iniziative “anticrisi” in tutt’Italia. Verranno proposti sconti, itinerari culturali, degustazioni guidate e presentazioni di servizi innovativi in azienda. In particolare, questa edizione sarà dedicata alle iniziative di successo adottate da molti operatori agrituristici per contrastare la persistente crisi economica.

“Cambia l’identikit dell’ospite agriturista - spiega Turismo Verde Cia -. Mentre, da una parte, tiene lo “zoccolo duro” della clientela di famiglie con bambini che cercano relax, cibi genuini e garantiti e contatto con la natura e gli animali, dall’altra crescono le prenotazioni di single che cercano nell’agriturismo benessere, arte e musica. Sono molti gli agriturismi che hanno scelto di dedicare gli ambienti comuni della struttura ad aree di lettura, in alcuni casi si mettono a disposizione degli ospiti strumenti musicali, in particolare chitarre e pianoforti”.

Si moltiplicano in particolare nelle Marche, in Umbria e Toscana, le iniziative che avvicinano l’enogastronomia tipica e di qualità a diverse forme artistiche. La fattoria si trasforma in una galleria per pittori contemporanei o location naturale per sculture e installazioni di forme d’arte e in alcune realtà, come in Emilia Romagna, l’azienda diventa all’occasione una discoteca a cielo aperto e immersa nel verde dove i ragazzi mangiano e ballano senza recare disturbo ai vicini. Poi ci sono agriturismi che ospitano piccole mostre-mercato di monili, abbigliamento e oggetti d’artigianato e quelli che utilizzano l’agriturismo come “campo base” per itinerari naturalistici o visite culturali.
Tutte idee per rendere più attrattivo l’agriturismo e far crescere così il reddito aziendale in tempo di crisi, anche con l’offerta di attività ludico-didattiche per i bambini e sociali per i disabili (es. l’ippoterapia), senza dimenticare il relax con i corsi di yoga e aree “wellness” come le migliori Spa.
Ma la principale attrattiva, il vero “must” dell’agriturismo, rimane il buon cibo, la cui offerta è sempre più ricercata e variegata. Da qui nasce, ad esempio, “il capriccino”, la versione del cappuccino realizzato con latte di capra per soddisfare anche chi soffre di intolleranze alimentari. Ma anche i cioccolatini all’aglio e la crema di radicchio trevigiano per stuzzichini originali tra un pasto e l’altro o i dolcetti con la “biblica” manna per gli amanti delle glassature.


Focus - I numeri dell’agriturismo in Italia

In Italia le aziende agrituristiche sono in costante crescita. Oggi sono 20.474, soltanto nel 2003 erano 13.000. Vuol dire che in dieci anni sono aumentate del 57%, a dimostrazione della vitalità della “vacanza in campagna”, ma anche della multifunzionalità dell’impresa agricola che, attraverso l’ospitalità turistica e le attività connesse, permette di integrare il reddito aziendale.

L’attività agrituristica è relativamente più concentrata nel Nord del Paese, dove si rilevano il 46,7% delle aziende; seguono il Centro (34,6%) e il Meridione (18,7%). “A livello regionale - osserva Turismo Verde Cia - la Toscana e il Trentino Alto Adige, rispettivamente con 4.185 aziende e 3.391 aziende, si confermano i territori in cui l’ospitalità “agricola” risulta più radicata. Ma la presenza di agriturismi è molto forte anche in Lombardia (1.415 unità), Veneto (1.376 aziende) e Umbria (1.262 aziende), e poi in Piemonte ed Emilia Romagna (con più di 1.000 aziende a testa) e Sardegna, Lazio, Marche (con oltre 800 aziende)”.

Più di un agriturismo su tre è a conduzione femminile: sono 7.262 le aziende agrituristiche gestite da donne, in crescita sia al Nord (+3%) che nel Centro Italia (+2%). In Toscana, dove c’è la massima concentrazione “rosa”, le imprenditrici alla guida di un agriturismo sono pari a circa un quarto (23,5%) del totale nazionale.

Ma la vera novità dell’agriturismo “moderno” è rappresentato dalle attività collegate all’offerta turistica tradizionale: oltre all’alloggio e alla ristorazione, per un totale di 218.000 posti letto e oltre 397.000 coperti. Oggi quasi il 60% delle aziende agrituristiche italiane offre altre attività legate allo sport, al gioco e al sociale. Più di 3.300 agriturismi propongono, infatti, percorsi escursionistici e 2.700 anche in mountain-bike; 3.450 offrono degustazioni di prodotti tipici locali e ricette contadine e oltre 2.000 aziende organizzano corsi di vario tipo, dalla cucina alle erbe officinali. Poi ci sono 1.800 agriturismi dove si pratica il trekking e 1.500 l’equitazione.

Il “boom” maggiore nel 2013, però, è costituito dall’attività di “fattoria didattica”, con un incremento del 15% e oltre 1.200 aziende “abilitate”. Un successo che parte dalla stretta collaborazione con le scuole, in primis le elementari, che scelgono di riavvicinare i bambini alla natura e alla vita di campagna, imparando a curare un orto o a mungere una mucca, a fare il pane o a cavalcare un pony, a raccogliere frutti o a dar da mangiare alle galline.

Oggi il fatturato annuo complessivo degli agriturismi italiani supera 1 miliardo di euro, ma la redditività media netta di un’azienda agrituristica si ferma tra i 28.000 e i 30.000 euro l’anno.

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