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LA TAVOLA RESISTE ALLA CRISI E IN CUCINA REGNA IL TRICOLORE, ANCHE ALL’ESTERO (EXPORT A 2,7 MLD DI EURO). PROTAGONISTI? PESCE E BOLLICINE ITALIANE, CHE BATTONO LO CHAMPAGNE. È IL NATALE 2012 PER COLDIRETTI E CIA-CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI

Non Solo Vino
Una tavola di Natale

È tutto pronto per il Natale, o quasi, ormai è vigilia, domani è il grande giorno. E gli italiani? Si mettono a tavola. Il 92% trascorrerà in Natale in casa propria o in quella di parenti e amici e per ben il 40% delle famiglie la preparazione del tradizionale pranzo richiede oltre 3 ore di lavoro ai fornelli, dove a vincere il tricolore (scelto dal 78%): protagonisti le bollicine nostrane, che trionfano sullo Champagne, sono quasi un must (bevute da 44 milioni di italiani, 87%), che trionfano anche all’estero con un +15%, e il pesce che la fa da padrone, soprattutto oggi (sarà speso quasi un miliardo di euro), ed è boom di acquisti nei mercati e nelle aziende. Il made in Italy alimentare spopola anche nelle tavole delle festività di tutto il mondo, mettendo a segno un record con l’export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi e pasta che supera per la prima volta i 2,7 miliardi di euro sulla base delle proiezioni relative al mese di dicembre 2012. Ma è comunque un Natale in tempo di crisi e i consumi fanno flop, in flessione fino al 20% (dati Codacons), che vedrà gli italiani tirare la cinghia sì, ma su regali (-9%) e viaggi (-4%), piuttosto che rinunciare alla classica tavola natalizia (+1%), spendendo 1,6 miliardi solo per il pranzo natalizio, anche se gli acquisti saranno comunque più attenti, con il 64% delle famiglie che con la crisi più attento agli sprechi alimentari, adottando “trucchi” ai fornelli per “riciclare” gli avanzi natalizi e fare cucina di recupero per non buttare via niente. Ecco tutte le facce del Natale in tempi di crisi a tavola dipinte da Coldiretti e Cia-Confederazione Italiana Agricoltori.
Grandi lavori in cucina, ma prima di tutto il carrello della spesa. Gli acquisti wine & food delle feste degli italiani? Se, sottolinea la Coldiretti, lo spumante si conferma come il prodotto immancabile delle feste e sarà bevuto da 44 milioni di italiani (87%) a ruota segue il panettone al quale non rinunceranno in 40 milioni (80%) che vince sul pandoro (prescelto da 34 milioni pari al 68%). La frutta locale, sottolinea Coldiretti, vince per quasi 39 milioni di italiani (77%) su quella esotica o fuori stagione che quest’anno assaggeranno in 13,6 milioni (27%). Si abbandonano, infatti, le mode esterofile del passato con solo 3,5 milioni di italiani (7%) che si permetteranno le ostriche, 2,5 milioni (5%) il caviale e in 6,5 milioni (13%) stapperanno lo champagne. La tendenza a privilegiare un menu più nostrano ha favorito gli acquisti nei mercatini che durante le feste sono frequentati da ben 23 milioni di italiani anche alla ricerca nel 34% dei casi dei prodotti tipici dell’enogastronomia.
Dal punto di vista del portafoglio questo carrello della spesa, secondo la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, sarà per l’81% praticamente inalterato sul 2011 per il cenone della Vigilia e quella per i pranzi di Natale e di Santo Stefano, e solo il 19% accorcerà il budget. In dettaglio ogni famiglia sborserà in media 141 euro per imbandire le tavolate delle festività alle porte. Con una spesa complessiva stimata in 1,6 miliardi di euro per il solo pranzo di Natale e intorno a un miliardo per il cenone del 24 dicembre. Ma gli acquisti saranno comunque più attenti, con il 64% delle famiglie che con la crisi farà più attenzione agli sprechi alimentari a Natale, adottando “trucchi” ai fornelli per “riciclare” gli avanzi natalizi e fare cucina di recupero per non buttare via niente.
Altro protagonista insieme alle bollicine nostrane, che, secondo la Cia, staccano lo Champagne con il 95% dei brindisi “tricolori” e una netta prevalenza nei gusti di quello dolce (59% delle preferenze) rispetto ai secchi e “brut” (36%) mentre soltanto un italiano su venti sceglierà le bollicine “made in France”, è il pesce: quasi un miliardo di euro sarà speso, infatti, per acquistare prodotti ittici durante le festività, con il giorno della vigilia che farà registrare il consumo più elevato dell’anno. Ad aiutare il via libera da parte del Ministero alle attività di pesca anche nel week end, che porterà prodotto freschissimo sulle tavole. La crisi di quest’anno è per molti l’occasione, sottolinea la Coldiretti, per riscoprire il prodotto made in Italy che, oltre ad essere gustoso, viene venduto ad un prezzo molto più contenuto rispetto a scelte esterofile che pesano su tasche ed ambiente. Per portare in tavola pesce realmente made in Italy, consiglia ImpresaPesca Coldiretti, occorre però fare attenzione, magari acquistando direttamente dal pescatore, laddove possibile.
A crescere sarà anche la “spesa in campagna”, con un incremento del 10% sul 2011, spiega la Cia. Sono milioni gli italiani che in questi giorni si stanno recando nelle aziende agricole che fanno vendita diretta e nei mercatini allestiti dagli agricoltori, soprattutto nelle zone rurali. Una scelta che premia non soltanto la qualità, la tipicità, la freschezza e la salubrità dei nostri prodotti agricoli, ma alleggerisce lo scontrino. Nelle aziende agricole, infatti, si acquista a prezzi molto più contenuti rispetto a quelli praticati da supermercati e centri commerciali, con un risparmio che può arrivare fino al 30%.
È caccia al giusto rapporto qualità/prezzo, dunque, con la crisi che si fa sentire gli italiani stringono la cinghia, con un vero e proprio flop dei consumi, che il Codacons quantifica in una flessione fino al 20%, “vera e propria debacle”, visto che gli italiani “hanno enormemente ridotto le spese relative alle festività, soprattutto per quanto riguarda i regali”, ma gli alimentari sono l’unica voce di spesa che tiene che non fa piangere lacrime amare ai commercianti, spiega la Cia, a +1%. Niente spese folli, comunque: salmone, ostriche, frutta esotica verranno consumate con il contagocce. Mentre sarà un trionfo di prodotti e specialità enogastronomiche legate al territorio e alle tipicità regionali: ragù, bollito, tortellini in brodo, torte rustiche e dolci artigianali. E per il cenone della Vigilia, che vedrà al centro del menu il pesce, continua la Cia, le famiglie compreranno pesce azzurro, orate, spigole, trote e capitone invece del “modaiolo” e costosissimo caviale d’importazione.
Ma i made in Italy regna anche all’estreo: è record per l’alimentare del Belpaese sulle tavole delle festività di tutto il mondo, sottolinea la Coldiretti, dove cresce la domanda di prodotti tipici nazionali per imbandire le tavole delle feste. Ad aumentare è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+15%) ai panettoni (+10%), ma crescono anche vini (+7%), pasta (+ 7%) e formaggi (+3%), secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati Istat relative ai primi nove mesi del 2012.
A guidare la classifica di questo Natale è dunque lo spumante italiano che all’estero fa segnare un aumento record in valore del 15% conquistando così il primato sullo Champagne, al punto tale da aumentare le vendite del 67% proprio sul mercato transalpino. Un successo che, sottolinea la Coldiretti, è anche il frutto della crescita delle bottiglie spedite negli Stati Uniti (+7%) che scavalcano la Germania (+2%) e diventano il principale importatore, mentre nel Regno Unito si registra un boom, con +40%. Risultati che trainano l’intero settore dei vini per i quali si registra complessivamente un aumento del 7% in valore dell’export. Ad essere molto richiesti sono anche i dolci nazionali come torte, panettoni, altri prodotti della panetteria, pasticceria e biscotteria con le esportazioni in aumento del 10% in valore. Tiene anche la domanda di formaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 3% e si stima che nel mese di Natale saranno spesi all’estero quasi 180 milioni di euro per gustarli, con il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano in testa. Sulle tavole mondiali delle feste, spiega la Coldiretti, si mangerà anche molta pasta italiana per effetto di un aumento delle esportazioni del 7% in valore. L’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una più efficace tutela nei confronti dell’agropirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale: all’estero, stima la Coldiretti, il falso made in Italy a tavola fattura 60 miliardi di euro e sono falsi tre prodotti alimentari di tipo italiano su quattro.
E dopo la spesa, subito ai fornelli, dove la maggior parte degli italiani spenderanno ben 3 ore per preparare il pranzo del Natale, spiega la Coldiretti, e peraltro in 1 famiglia su 4 si impiegano tra 3 a 5 ore e nel 12% delle famiglie si arriva addirittura a superare le 5 ore.

Focus - Il carrello della spesa delle feste natalizie degli italiani per la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori
- carni e salumi (18,5%);
- ortaggi, conserve, frutta fresca e secca (15,3%);
- vini, spumanti e altre bevande (14,7%);
- pasta e pane (14,2%);
- formaggi e uova (13,1%);
- pandori, panettoni, torroni e dolci in generale (12,4%);
- pesce (11,8%).

Focus - Il boom del made in Italy sulle tavole del Natale all’estero per Coldiretti
- Spumante: + 15 %
- Panettoni e altri dolci:+ 10%
- Vino: + 7 %
- Pasta: + 7 %
- Formaggi: + 3 %
Fonte: elaborazioni Coldiretti su dati Istat in valore nei primi nove mesi del 2012

Focus - Due menu low cost a tutto pesce tricolore by ImpresaPesca Coldiretti
Per non cadere nelle trappole del mercato e garantirsi comunque una tavola di qualità ImpresaPesca Coldiretti propone due menu low cost e interamente tricolori per quattro persone.
Il primo, a base di pesce pescato sulle nostre coste, vede come antipasto alici marinate e lumache di mare (6 euro) e sauté di cozze e vongole (5 euro). Per primo, spaghetti o tagliatelle con polpa di granchio fresco (10 euro), mentre il piatto forte è rappresentato dalla zuppa o brodetto di pesce (9 euro) fatto di triglie, calamari, moli, tracine, seppie, canocchie e gallinelle. Ma è possibile anche portare in tavola un menu italiano al cento per cento scegliendo il pesce proveniente dagli allevamenti di acquacoltura: come antipasto anguilla marinata (7 euro) e carpaccio di trota (3 euro), per primo pennette con sugo di trota salmonata (8 euro) e per secondo orata o spigola al forno con pomodorini e patate (12 euro). Entrambi i menu prevedono una spesa complessiva di 30 euro.

Focus - I segreti per scegliere il pesce fresco: i consigli di Impresa Pesca Coldiretti
- Acquistarlo, laddove possibile, direttamente dal produttore che garantisce la freschezza del pescato.
- Verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca, e scegliere la “zona Fao 37” se si vuole acquistare prodotto pescato del Mediterraneo.
- Verificare che la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le branchie abbiano un colore rosso o rosato e siano umide e gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole.
- Per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso.
- Meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.

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