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FIPE-TRIPADVISOR, LA QUERELLE CONTINUA DOPO IL CASO DELLE RECENSIONI PILOTATE O DENIGRATORIE SUL CELEBRE PORTALE, SCOPPIATO IN ESTATE. TRA I RISCHI E LE OPPORTUNITÀ DELLA “DEMOCRAZIA 2.0”

Fipe Confcommercio, che rappresenta i ristoratori, e TripAdvisor, “convergenti” ma non troppo: l’incontro tra i vertici delle due parti sul caso delle recensioni pilotate o denigratorie sul celebre portale, scoppiato in estate, è servito solo a ribadire l’ovvio: tutti concordi nel dire che l’identità anonima di chi scrive recensioni nel portale è un rischio, ma anche che la libertà di espressione va comunque tutelata. Nessuna azione di tutela concordata, dunque. Una querelle che continua, tra i rischi e le opportunità della “democrazia 2.0”.
“La reputation online, con la sua grande capacità di fare massa critica - ribadisce Fipe - se associata all’identità anonima e non certificabile di chi lascia la recensione, può aprire pericolosi spazi ad usi strumentali e non conformi alla legittima libertà di espressione e di critica che è nell’interesse di tutti tutelare. Fipe e la stessa TripAdvisor, sia pure ribadendo le rispettive ragioni, hanno convenuto su questo principio, e si è cercato di capire quali potrebbero essere le azioni da intraprendere per evitare il propagarsi di condotte opposte alla finalità del portale e che rischiano di metterne a rischio l’uso democratico, di confronto libero, aperto a tutti e costruttivo. Infatti, solo con la soluzione a questi problemi, su cui resta molto da fare, si potrà arrivare alla costruzione di un futuro strumento attendibile e di grande aiuto anche per gli stessi esercenti”. E niente vieta, stando ai rumors, che la questione finisca comunque in tribunale.

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