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IL SEGRETO DELLA LONGEVITÀ DELLA REGINA D’INGHILTERRA ELISABETTA II? QUATTRO PICCOLI PASTI AL GIORNO, POCHE PATATE E NIENTE DIETE, UN DEBOLE PER LA CIOCCOLATA E PER IL GIN PRIMA DI CENA. A SVELARLO È DARREN MCGRADY, L’EX CUOCO DI BUCKINGHAM PALACE

Il segreto della longevità della Regina d’Inghilterra Elisabetta II? Quattro piccoli pasti al giorno, poche patate e niente diete, un debole per la cioccolata e per il gin prima di cena. A svelare il segreto alla vigilia del “Diamond Giubilee” (i 60 anni sul trono della Regina) è stato Darren McGrady, l’ex cuoco di Buckingham Palace.
McGrady ha raccontato al “The Times” che la Sovrana fa colazione da sola alle 9, dopo il Principe Filippo che mangia invece alle 8.30. Il primo pasto della giornata è solitamente leggero: cornflakes con latte, con l’aggiunta di albicocche, prugne o noci e, quando si trova a Balmoral, in Scozia, fragoline di bosco. A volte Elisabetta si concede anche un uovo sodo o toast con la marmellata. Il tè è rigorosamente di qualità Darjeeling. Il pranzo viene servito alle 13 e consiste solitamente in pesce grigliato con spinaci o zucchine. “Normalmente due tipi di verdure, niente patate quando è da sola, e poi un’insalata”, spiega McGrady. Per dolce, frutta fresca, in particolare le pesche bianche che crescono nelle serre di Windsor: le piacciono talmente tanto che d’estate se le fa mandare fino a Balmoral. Il cuoco prosegue: “che io sappia, non s’è mai messa a dieta. L’unica cosa alla quale mi ricordo abbia rinunciato è la cioccolata, ed era nel periodo di Quaresima. La Regina ama il cioccolato. Dal punto di vista della dieta, credo che per lei il segreto sia mangiare porzioni piccole regolarmente, quattro volte al giorno”.
Fin qui, un modello di morigeratezza. Ma ecco arrivare l’ora del tè, in cui a corte vengono servite una torta grande, due torte più piccole, “scones” e piccoli tramezzini. Tra le torte preferite ci sono quella allo zenzero, alla frutta e la torta di biscotti al cioccolato che il Principe William ha servito persino al suo ricevimento nuziale, che McGrady dice sia la prediletta della Sovrana. “Non mangiava tutto quello che veniva servito. Magari prendeva due piccoli tramezzini e a volte gli scones che spezzettava sul tappeto per i suoi cani”, racconta il cuoco. Alla sera “normalmente beveva gin e Dubonnet, una parte di gin e due di Dubonnet. Se era da sola, a tavola beveva solo acqua”.
La cena “spesso consisteva in selvaggina”, fagiano da Sandringham o cervo o salmone da Balmoral. E guai sprecare: “una volta - ricorda McGrady - mandò indietro un mezzo limone in cucina dicendo: “credo che probabilmente possiate riutilizzarlo” perché un cuoco aveva pensato di fare una piccola decorazione che la Regina aveva considerato uno spreco, in quanto aveva bisogno soltanto di un piccolo spicchio per il suo salmone affumicato. Molto oculata”.

Focus - Il “Diamond Giubilee” parla anche un po’ italiano grazie ai vini Bisol: brindato con le bollicine della griffe veneta al Circolo Italo-Britannico di Venezia il 28 maggio per la celebrazione dei 60 anni di trono di Elisabetta II
Il “Diamond Giubilee” parla anche un po’ italiano grazie ai vini Bisol. Si è infatti brindato con le bollicine della griffe veneta al Circolo Italo Britannico di Venezia il 28 maggio per la celebrazione dei 60 anni di trono di Elisabetta II. Il Circolo di Palazzo Papafava (sede dell’Università di Warwick a Venezia) ha voluto così rendere omaggio alla regina, simbolo inglese del secolo appena passato, festeggiando la ricorrenza con le bollicine della terra che li ospita. Un gesto significativo che vuole unire simbolicamente i due luoghi con le due icone dei propri territori. L’azienda con sede a Santo Stefano di Valdobbiadene conta su 125 ettari di vigneto, posti nelle aree più vocate della Docg Prosecco di conegliano e Valdobbiadene. La famiglia Bisol ha di recente completato il “progetto Venissa”, che ha integrato e recuperato produttivamente la viticoltura tradizionale in Laguna.

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