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PER LORO CARNE, UOVA, LATTE E DERIVATI SONO TABU. CHI SONO? I VEGANI: I 400.000 ITALIANI CHE HANNO UN LIFE STYLE “ESTREMO”, TUTTO GREEN E “CRUELTY FREE”. SEMPRE PIÙ I “POLLICE VERSO” PER CARNE E NON SOLO: PER EURISPES, IL 10% DEI VEGETARIANI È VEGAN

Per loro carne, uova, latte e derivati, ma anche pelle, lana e piumoni sono tabu. Chi sono? I vegani: ben 400.000 in Italia hanno scelto un life style tutto green e “cruelty free”, seguendo una dieta vegetariana “estrema” che non ammette l’uso di qualsiasi alimento ed elemento che provenga da un essere vivente, da qualasiasi cosa abbia un’anima. Secondo il rapporto Eurispes 2011, l’Istituto italiano di Studi Politici, Economici e Sociali, il 10% dei vegetariani sono vegani, e si allarga, dunque, la cerchia del “pollice verso” nei confronti della carne e non solo. E in Versilia arriva l’edizione n. 2 del “Vegan Fest”, l’Expo internazionale dedicata interamente al mondo vegan, di scena al Palazzo Mediceo di Seravezza (Lucca) dal 27 aprile all’1 maggio (info: www.veganfest.it).
A scegliere la dieta verde sono soprattutto le donne: il 7,2% contro il 5,3% degli uomini; mentre le vegane sono lo 0,5% contro lo 0,3% dei maschi. Anche il 13,5% di giovanissimi tra i 18 e i 24 anni, e persino il 9,3% degli over 65, predilige diete senza carne.
Così, in vista dell’Expo, Leonardo Pinarelli, vicepresidente della Società scientifica di nutrizione vegetariana, fa il punto sui Vegani in Italia: “su 4,5-5 milioni di vegetariani, che a loro volta sono in crescita, il 10% è vegano. Vedo infatti molte richieste di persone adulte che si avvicinano al mondo vegetariano e al biologico anche sulla spinta di una scelta fatta per i figli. Quella vegan, poi, è una scelta ancora più drastica, visto che esclude anche latte e uova, e modifica lo stile di vita, portando a rinunciare non solo alla pelle, ma anche a lana e piumoni. È molto alta la percentuale di coloro che sono mossi verso la scelta vegan da ideologie animaliste (44%) e ambientaliste - spiega l’esperto - e se da più parti ci si preoccupa di eventuali “errori” nutrizionali dei vegan, mi chiedo però quando mai si parla degli sbagli degli onnivori - aggiunge Pinelli - in ogni caso, nell’alimentazione vegana può esserci carenza di vitamina B12 - prosegue - ma solo perché viviamo in un modo senza germi, praticamente sterilizzato. La vitamina B12, infatti, è prodotta dai batteri dell’intestino, nelle dosi giuste, oltre a essere presente in alimenti di origine animale. Ma certo chi vive in ambienti sterilizzati può ricorrere a cibi fortificati, diffusi soprattutto all’estero, oppure ai supplementi. Per i bambini ne occorrono poche gocce al dì, mentre negli adulti l’integrazione è settimanale”.
“Per il resto - continua Pinelli - la rinuncia ai cibi di origine animale non presenta problemi: si tratta di una dieta sicura in tutte le fasi della vita dell’uomo, se ben studiata. Prova ne è che anche molti atleti sono vegan, specie quelli impiegati in sport in cui sono fondamentali potenza e leggerezza. E per i bambini dopo i 2 anni, in pratica, non c’è più bisogno di latte: i nutrienti presenti in questo alimento si trovano anche in altri cibi. Non è un caso che gli enzimi che digeriscono le lattasi scompaiano di solito con il tempo, tanto che due terzi della popolazione mondiale sono intolleranti al lattosio - aggiunge Pinarelli - quindi fin dallo svezzamento, dunque dal sesto mese, si può adottare questo regime alimentare, come afferma l’American Dietetic Association già nel 2009. In ogni caso se sei profondamente animalista, viene piuttosto naturale procedere verso la scelta vegan. Io consiglio anche di seguire le indicazioni che ci arrivano dal nostro corpo. Personalmente, nel tempo, ho rinunciato al pesce e alle uova, e sto eliminando quasi del tutto il latte. Questo perché - conclude Pinarelli - è il mio stesso organismo a indicarmi che certi alimenti non li digerisco, mi danno fastidio”.

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