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Asia: commercio vinicolo -$1 miliardo anno per burocrazia ... Asia: spazi e logistica per futuro vino ... Canada: vortice polare e raccolto record per Icewine ... California: 100% sostenibilità ... Corea: mercato in sviluppo
di Andrea Gabbrielli

- Asia Pacifico, il commercio vinicolo perde $ 1 miliardo l’anno per la burocrazia
Secondo l’organismo internazionale Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation), la burocrazia sta costando all’industria vinicola 1 miliardo di dollari all’anno. L’ingente somma sarebbe causata da una fitta e complessa rete di barriere non tariffarie, come i diversi certificati di esportazione e un inutile mole di analisi, che stanno ostacolando la crescita del settore. In un comunicato i paesi aderenti Apec hanno preso l’impegno per semplificare le procedure e sfruttare la crescente domanda di vino nella regione. Tom LaFaille, vice presidente e direttore per le politiche di commercio estero del Wine Institute Usa, ha detto che il valore del commercio di vino nella regione Apec è più che triplicato, da $ 7 miliardi del 2000 ai 23 miliardi del 2012.
I mercati asiatici sono un settore chiave di crescita per i produttori mondiali, con la Cina in particolare che in 20 anni punta a diventare il più grande paese consumatore di vino, superando gli Stati Uniti. LaFaille ha detto che il commercio del vino nella regione è cresciuto, “così (come sono cresciute) anche le barriere commerciali non necessarie”. Attualmente, i vari paesi richiedono documentazioni diverse agli esportatori/importatori di vino al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, rendendo il processo di certificazione “confuso, per non parlare dei costi e delle duplicazione dei documenti”, dice la nota. L’Apec Wine Regulatory Forum che ha il compito di eliminare alcune delle barriere, ha lavorato con i funzionari nazionali per semplificare le procedure.
“Si stima che queste barriere non tariffarie costano alle imprese e soprattutto ai piccoli e medi produttori di vino, $ 1 miliardi di dollari all’anno”, ha detto Wade Armstrong, capo della delegazione della Nuova Zelanda al World Wine Trade Group. Secondo la Banca Mondiale, quando il processo sarà consolidato, si ridurrà il tempo di preparazione dei documenti da nove giorni a tre e si abbatteranno i costi da $ 156 a $ 52 per ogni certificato. L’Asia-Pacific Economic Cooperation (Apec) è un organismo con sede a Singapore, a cui aderiscono le economie di 21 paesi: Australia, Brunei, Canada, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Indonesia, Malesia, Nuova Zelanda, Singapore, Stati Uniti, Tailandia, Cina, Hong Kong, Taiwan, Messico, Papua Nuova Guinea, Cile, Perù, Russia e Vietnam. L’obiettivo è di favorire la cooperazione, la crescita economica, il libero scambio e gli investimenti tra i vari sistemi economici aderenti. L’Apec rappresenta più del 50% del prodotto interno lordo mondiale e oltre il 40% del commercio mondiale.
Fonte: Afp e www.apec.org

- Singapore: spazi e logistica, strategici per il futuro del vino in Asia
A Singapore, nella metà del 2014, è prevista l’apertura del “Singapore Wine Vault”, un magazzino perfettamente organizzato per lo stoccaggio del vino, con una capacità di 750.000 metri quadrati, adatto ad ospitare oltre 10 milioni di bottiglie di vino. Sarà il più avanzato e il più grande del suo genere in tutto il sud est asiatico. La notizia è stata pubblicata dal sito www.thedrinksbusiness.com.
Nelle affollate metropoli orientali, i costi per immagazzinare le merci sono solitamente molto elevati e incidono non poco sul prezzo finale. A Singapore, città/stato composta da una sessantina di isole ad alto tasso di densità abitativa e uno dei maggiori centri finanziari del mondo, l’apertura del Wine Vault afferma ancora una volta l’importanza sia il ruolo del business legato al vino sia della logistica necessaria al suo sviluppo. L’impianto, riporta la rivista, è situato lungo la Fishery Port Road a West Singapore e si sviluppa su 6 piani, interamente condizionati.
L’edificio, costato oltre 200 milioni di dollari di Singapore, è dotato di impianti di sicurezza (telecamere, scanner digitali ...) e di generatori ausiliari di elettricità, in grado di assicurare ottimali condizioni di conservazione per lo stoccaggio dei vini di qualità dell’intera area asiatica.
“Il vino è un prodotto deperibile e richiede una gestione esperta,” sostiene Loi Pok Yen, Ceo di Cwt Group Limited, società che opera in 50 paesi del mondo nel settore della logistica integrata. “Ha una struttura chimicamente molto delicata e l’invecchiamento può essere alterato da calore, luce e umidità. Condizioni particolarmente rilevanti nel sud est asiatico dove c’è umidità elevata, temperature variabili e reti di trasporto assai diverse”.
La struttura offrirà anche altri servizi ai consumatori “Non offriamo solo magazzinaggio ma stiamo aggiungendo dei servizi ad alto valore aggiunto anche al di fuori “ ha dichiarato a thedrinksbusiness, Leaw Tiew San, Ceo, Contract Logistics, “Il vino è uno stile di vita. Così si vuole bere in un ambiente piacevole. Lo vediamo come un trend in crescita. “In Asia è un prodotto sempre più apprezzato e le recenti indagini indicano una crescita costante in tutta la regione in termini di investimenti e di consumo. Il “Singapore Wine Vault” comprende una camera principale e una zona separata denominata Drôme, dedicata alle cantine private con layout personalizzabili e sistemi di sicurezza su misura.
“Spero che al più presto - entro i prossimi 18 mesi - possiamo raggiungere la capacità di 10 milioni”, dice Leaw “la società ha già 4,5 milioni di bottiglie in stoccaggio in un impianto esistente ed è una consociata interamente controllata di Cwt Logistics, parte del Gruppo Cwt, la più grande azienda di logistica nel Sud-Est asiatico, secondo Forbes Asia. “L’obiettivo è di supportare il vino per i collezionisti di tutto la regione. Se si desidera portare il vino dalla Francia a Singapore possiamo farlo per voi e se si vuole trasportare il vino da Singapore a Hong Kong si può fare anche quello”.
Fonte: www.thedrinksbusiness.com

- Canada: vortice polare e raccolto record per l’Icewine
Il vortice polare che a metà di gennaio ha provocato gravi danni in vaste zone del Nord America, in Canada ha favorito un importante raccolto di uve per la produzione di Icewine 2013. In particolare, la vendemmia è andata molto bene per i viticoltori di Niagara nell’Ontario. Secondo Laurie Macdonald, direttore esecutivo della Vintners Quality Alliance (Vqa) Ontario, nella provincia il raccolto è stato di 6,814 tonnellate di uve “ il più grande nella storia della regione”.
Secondo il disciplinare di produzione, le uve per la produzione dell’Icewine, si devono ghiacciare naturalmente mentre sono ancora sulla vite e ad una temperatura inferiore ai -8°C.
Le uve poi, vengono raccolte durante la notte e pressate mentre sono ancora congelate. Anche Lindsay Kelm del British Columbia Wine Institute ha dichiarato che nella provincia è stata raccolto il doppio di uve sullo scorso anno.
Fonte: www.decanter.com

- California: a Sonoma si punta al 100% di sostenibilità
Secondo il piano stilato dalla Sonoma County Winegrape Commission, nei prossimi 5 anni, ogni vigneto e ogni cantina della contea dovrà essere certificato sostenibile al 100%. Se tale obiettivo fosse raggiunto - il programma è volontario - la Sonoma County sarebbe la prima area vinicola americana, totalmente sostenibile. L’85% dei 1.800 vigneti della contea sono a conduzione familiare pertanto per raggiungere l’obiettivo ci dovrà essere un forte impegno di tutte le aziende.
Uno dei motivi di riluttanza, specialmente delle aziende più piccole, sarebbe dovuto al pagamento della certificazione agli enti di controllo che richiederebbero un investimento stimato tra i 1.500 e i 2.000 dollari. Secondo Karen Ross del California Department of Food & Agriculture, il piano di Sonoma sarebbe molto più ambizioso rispetto a quello del California Sustainable Winegrowing Alliance che ha già espresso il “Code of Sustainable Winegrowing Workbook.
La novità sarebbero sia l’obiettivo di partecipazione del 100% dei viticoltori sia il tempo stabilito in 5 anni. Phil Coturri, un viticoltore che già da molto tempo gestisce una grande azienda biologica si è detto dubbioso sul raggiungimento dell’obiettivo perché “è impossibile ma anche solo se ottenessimo l’80% sarebbe un passo enorme per la conservazione dell’ambiente. Come agricoltore biologico penso sia un buon passo - ha aggiunto - ma non dobbiamo distruggere la parola “sostenibile””.
Duff Bevill, viticoltore di Sonoma e uno dei fondatori della commissione incaricata di raccogliere le adesioni, ha detto che non pensa di ottenere la partecipazione totale al programma “anche se abbiamo ottenuto il 90% di adesioni per formare la commissione ed è richiesto di pagare una piccola percentuale sulle vendita delle uve. L’obiettivo non è solo economico”.
Katie Jackson della Jackson Family Wines, che comprende marchi come Kendall-Jackson, La Crema e Murphy-Goode, ha dichiarato che l’azienda ha già iniziato a certificare i suoi vigneti. Ma l’iniziativa di mettere d’accordo tutti i viticoltori e i produttori di vino della contea, avrà un impatto enorme nella comunità e nel mercato perché “vuol dire prendersi cura del territorio a lungo termine”, ha detto Jackson. “Ed è una cosa di cui i consumatori, sia a livello internazionale e nazionale, si preoccupano”.
Fonte: www.sfgate.com

- Corea del sud, si prevede un mercato in forte sviluppo
Secondo i dati recentemente comunicati da una indagine effettuata da Vinexpo, la Corea del Sud, entro il 2017, dovrebbe importare 3.98 milioni di casse da 9 litri equivalente a 47.780.000 di bottiglie, il 16,77% in più, sul 2013. In particolare, a crescere, saranno i consumi del vino rosso, che cresceranno del 19% a 2,78 milioni di casse tra il 2013 e il 2017, mentre le importazioni registreranno una crescita del 25.54% da US $ 393.500.000 di US $ 494.000.000. Il consumo di vino della Corea ha mostrato una inversione di tendenza nel 2013, dopo un calo del 10,62% tra il 2008 e il 2012. Date le circostanze, gli esportatori di vino stanno cercando di penetrare nel mercato coreano con una maggiore aggressività specialmente dopo la conclusione dell’accordo Free Trade Agreement Corea - Usa e Corea-Ue. Secondo Vinexpo, “la Corea è un mercato molto interessante per i produttori di vino dove possono aspettarsi una crescita annuale a due cifre”. Sempre secondo la fiera francese, “nel prossimo futuro, la Corea sarà il terzo più grande importatore di vino in Asia dopo Giappone e Cina”.
Fonte: www.businesskorea.co.kr

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